L’emergenza cinghiali raggiunge un nuovo capitolo con l’apertura anticipata della caccia, al via oggi, 2 ottobre, con un mese di anticipo rispetto alla normale stagione. Nei prossimi giorni, il Comune darà il via libera definitivo al piano per catturare circa 100 esemplari di cinghiali urbanizzati che popolano la città. Marco Nunzi, consigliere comunale delegato, spiega che il piano, inizialmente previsto per metà settembre e rimandato a causa di ritardi burocratici, si articolerà in due fasi: «Saranno piazzate delle gabbie per catturare i cinghiali più facilmente avvicinabili, mentre per quelli più diffidenti si procederà con la telenarcosi».
Le trappole, dotate di alimenti come esca, verranno collocate in aree strategiche, come via Genova, considerata uno dei principali punti di ingresso degli animali. Una volta catturati, i cinghiali verranno trasferiti in un’area recintata. Sebbene non sia possibile stabilire con esattezza i tempi di completamento dell’operazione, Nunzi esprime ottimismo: «Sono convinto che l’azienda incaricata farà un ottimo lavoro e che risolveremo almeno parte del problema».
Tuttavia, catture e telenarcosi non basteranno a risolvere l’emergenza in modo definitivo. «Il problema va affrontato da più angolazioni», chiarisce Nunzi. Questo significa che sarà essenziale una collaborazione tra enti locali, agricoltori e associazioni ambientaliste per elaborare strategie condivise e trovare soluzioni efficaci. Fondamentale sarà anche educare e sensibilizzare i cittadini su come convivere con i cinghiali e proteggere i propri orti e giardini. Un’altra misura considerata sarà l’introduzione di piani di caccia sostenibile per controllare la popolazione di cinghiali, rispettando le norme di sicurezza.
Come già accennato, la caccia quest’anno è stata anticipata di un mese per ragioni che vanno oltre il semplice contenimento. Lodovico Lesen, Commissario straordinario dell’Ambito territoriale di caccia Viterbo 1 dell’Associazione Alta Tuscia, ha spiegato in una nota che la decisione della regione Lazio mira a prevenire la diffusione della peste suina africana, ridurre i danni all’agricoltura e contenere il numero di incidenti stradali. Le 55 squadre di caccia al cinghiale in braccata e le 2 in girata opereranno nelle aree assegnate dall’Ambito territoriale di caccia Viterbo 1.
Una novità importante riguarda la collaborazione con il servizio della Asl di Viterbo e l’istituto zooprofilattico sperimentale delle regioni Lazio e Toscana. Questa sinergia garantirà referti sulle analisi della trichinella entro tre giorni dal prelievo dei campioni, assicurando che i cacciatori possano operare in sicurezza e nel rispetto delle normative sanitarie.
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