“Non è soltanto un caso o un ipotetico gesto di malintenzionati. Ciò che è successo la mattina del 2 febbraio al San Camillo è totalmente ascrivibile al clima di caos di cui uno degli ospedali più grandi di Roma vive da mesi”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che insiste: “Da tempo denunciamo fatti e misfatti del nosocomio e l’inerzia di una direzione generale che tanto prometteva e poco ha realizzato. Cosa aspetta la Regione a prendere provvedimenti? Che ci scappi di nuovo il morto?
Ancora ricordiamo il tragico rogo in cui perì un paziente al padiglione Medicina, nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio dello scorso anno. Per non parlare delle fiamme che avvolsero, sempre nel 2016 i locali della dispensa e molti, molti altri analoghi e inquietanti episodi che hanno fatto dell’ospedale sulla Gianicolense uno dei luoghi più insicuri di Roma. Ci chiediamo come mai, considerato quanto accade, non si proceda allo sgombero coatto del padiglione Monaldi dove la notte trovano rifugio sbandati e disperati. Basterebbe sostare, nel tardo pomeriggio, all’ingresso secondario sulla circonvallazione per assistere alla mesta processione di ambigui personaggi che, trascinando i carrelli pieni di ogni tipo di masserizia vanno a prepararsi il giaciglio notturno”, chiosa il presidente.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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