Ennesimo suicidio in carcere: a Rieti un detenuto si impicca, situazione fuori controllo
Il carcere dovrebbe essere un luogo di riabilitazione e non di disperazione
La Casa Circondariale di Rieti è stata teatro di un’ulteriore tragedia: la mattina del 30 luglio 2024 un detenuto si è tolto la vita impiccandosi nel reparto isolamento. Questo drammatico evento rappresenta il 61esimo suicidio registrato nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno, un numero che evidenzia una crisi profonda e persistente nel sistema carcerario del Paese.
Sindacato UILPA Polizia Penitenziaria
Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, ha commentato la tragedia: “Si è impiccato stamattina nella sua cella del reparto isolamento della Casa Circondariale di Rieti, dov’era stato condotto a seguito di alcuni disordini avvenuti ieri. A nulla sono valsi i soccorsi. A questi decessi bisogna poi aggiungere i 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita”.
La situazione nel penitenziario di Rieti era già critica. Nei giorni scorsi, circa 400 detenuti avevano protestato autogestendosi per due giorni e due notti, rifiutandosi di rientrare nelle celle. Dopo il ripristino dell’ordine, nuovi disordini e minacce agli agenti hanno peggiorato ulteriormente le condizioni, culminando nel tragico suicidio.
“Carceri della morte”
De Fazio ha sottolineato come le carceri italiane, definite ormai “vere e proprie carceri della morte”, soffrano di un sovraffollamento di 14.500 detenuti oltre i posti disponibili e di una carenza cronica di oltre 18.000 unità nella Polizia penitenziaria. Queste condizioni estreme contribuiscono a un ambiente in cui omicidi, suicidi, violenze, stupri, evasioni e traffici illeciti sono all’ordine del giorno.
“Ben al di là della propaganda e dei numeri sterili e distanti dalla realtà dispensati dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, le prigioni, chi vi è ristretto e chi vi lavora, continuano a essere abbandonati a se stessi”, ha dichiarato De Fazio.
D’Amato: situazione aggravata dal caldo
Il Consigliere regionale del Lazio, Alessio D’Amato, responsabile Welfare della Segreteria Nazionale di Azione, ha ribadito la gravità della situazione: “L’ennesimo suicidio, avvenuto questa volta a Rieti, dimostra come la situazione nelle carceri sia fuori controllo.
Il sovraffollamento, accanto alla strutturale carenza di organico della polizia penitenziaria, crea una miscela esplosiva aggravata dal caldo e dalle condizioni strutturali. La denuncia della UILPA è sacrosanta ed occorrono interventi rapidi e strutturali da parte del Governo”.
È evidente la necessità di una risposta urgente e concreta da parte del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per affrontare le gravi carenze del sistema penitenziario italiano. Le problematiche denunciate richiedono azioni immediate per garantire la sicurezza e la dignità dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria, prevenendo ulteriori tragedie in quello che dovrebbe essere un luogo di riabilitazione e non di disperazione.