Errori arbitrali Juventus-Roma, la palla passa al Parlamento
FdI-An e PD promettono battaglia: presentate due interrogazioni parlamentari in merito agli errori arbitrali
Un’interrogazione parlamentale al ministro dell’Economia e un esposto alla Consob: è questo l’annuncio del parlamentare dem, Marco Miccoli, a seguito dei fatti che “si sono registrati ieri sera durante la partita Juventus Roma”.
Non vanno già gli errori arbitrali, essendo sia la Juventus sia la AS Roma delle “società quotate in borsa, e quindi gli incredibili errori arbitrali (oltre a falsare il campionato e minare la credibilità del Paese) incidono anche sugli andamenti della quotazioni borsistiche” – insiste Miccoli, che con gli “atti parlamentari ispettivi”, vuole sollecitare “il ministro Padoan e la Consob a chiarire se ci possono essere stati atti che ledono le normative vigenti, svantaggiando e penalizzando gli incolpevoli azionisti”.
“Ritengo – incalza Miccoli – che la partita di ieri, trasmessa in tutto il mondo, abbia dato una pessima immagine del Paese. Meritocrazia e qualità vengono messi in secondo piano a favore di decisioni errate. Più che dell' articolo 18, sono sicuro che gli imprenditori stranieri siano messi in fuga soprattutto da questa arbitrarietà e mancanza di certezza nell'applicazione delle regole, assolutamente impensabile in qualsiasi altra parte del mondo civilizzato. A Roma c'è l'americano Pallotta che continua ad investire in Italia. Speriamo che ieri non abbia visto la partita. O, almeno, che l'abbia dimenticata in fretta…”.
Non è da meno il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Fabio Rampelli: “Stamane – annuncia dal suo profilo Facebook – presento un'interrogazione parlamentare su Juventus-Roma e sul comportamento dell'arbitro Rocchi che avrebbe potuto e potrebbe far scaturire incidenti dalle conseguenze incalcolabili. A tutto c'è un limite. Gli italiani pagano fior di quattrini per il campionato di calcio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Del Rio, che detiene la delega allo Sport, ha il dovere di spiegarci come intenda garantire risultati ottenuti per esclusivi meriti sportivi”.
Rampelli rimarca sul fatto che “i commentatori delle varie trasmissioni televisive hanno gridato allo scandalo in maniera unanime dopo la visione in moviola degli episodi da cui sono nati i goal della Juventus. Migliaia di utenti di decine di emittenti in tutta Italia, appartenenti a ogni tifoseria, hanno gridato all'ennesimo scandalo calcistico. Assegnare due rigori inesistenti e un goal in fuorigioco, determinando matematicamente la vittoria della partita, può significare attribuire i punti sufficienti per l'assegnazione finale del titolo”. Anche Rampelli, fa riferimento agli andamenti di borsa: eventi simili possono “condizionare l'andamento in borsa delle società quotate, alterare per importi milionari i premi delle scommesse regolari”.
“Ricordo – insiste – che i cittadini, per i tornei nazionali di football, sostengono ogni settimana in tutti i campi d'Italia decine di milioni di euro in: Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, 118, assistenza sanitaria per contusi e feriti, nettezza urbana, potenziamento trasporto pubblico, riparazione danni per atti di vandalismo commessi allo stadio, sui treni, sugli autobus e nelle città. Se la Figc e la Lega calcio, che non prendono iniziative per introdurre la moviola in campo e limitare il potere discrezionale dei giudici di gara, vogliono rischiare che lo scudetto sia assegnato aldilà dei valori in campo, oltre a pagare gli arbitri che paghino tutto il resto”.
Per Rampelli “è già assurdo che spetti allo Stato sostenere le spese elencate, in presenza di gare regolari, ma è pressoché certo che non si debba far tirare fuori agli italiani un solo euro per lo svolgimento di un torneo falsato dagli errori o dai favori già accertati in passato”.
Secondo il deputato di FdI “i milioni di euro dei cittadini che vengono spesi ogni settimana per il calcio, soldi pubblici, sono un problema serio, non questione tra tifoserie, che non m'interessano. Per questo è giusto che me ne occupi da parlamentare, a tutela del buon uso dei soldi di tutti, oltretutto in una fase in cui di soldi ce ne sono pochi. Chi ne beneficia deve esserne consapevole. Non possono essere gestiti con l'approssimazione insita nell'umana imperfezione di una terna arbitrale. Si utilizzi la moviola in campo e si spazzino via per tutte le squadre almeno quegli errori macroscopici che vengono inspiegabilmente tollerati (e che penalizzano soprattutto le squadre meno 'potenti'). Se lo Stato spende soldi per il calcio, cosa discutibile ma reale, non può avallare la reiterazione di questi obbrobri perché ne paga le conseguenze. Quindi la Lega calcio, con i soldi degli italiani, deve garantire che si vincano le partite per effettivi meriti sportivi, se non può o non vuole farlo si deve pagare il 100% dei costi del campionato, senza pretendere un euro dagli italiani”.
“E questo – conclude – vale per romanisti, juventini, laziali, milanisti, napoletani, agnostici, appassionati di sport minori, ecc. Semplicissimo, non capisco perché in molti si agitino.