Esanime a terra, ma nessun ciclista si ferma a soccorrerlo
Il ciclista belga Michael Goolaerts è deceduto a soli 23 anni per un arresto cardiaco durante la Parigi-Roubaix. Impressionanti le immagini di France 3, in cui si vede il ragazzo a terra e nessuno dei suoi “colleghi” che si ferma a soccorrerlo
In caso di arresto cardiocircolatorio i tempi di intervento rivestono un’importanza fondamentale: per ogni minuto che passa senza il massaggio cardiaco e senza un defibrillatore, infatti, gli scienziati parlano di una perdita del 10% di possibilità di salvare la persona. Da ciò si deduce quanto sia importante, nel caso in cui si verifichino delle situazioni di estrema emergenza di questo tipo, risparmiare ogni singolo secondo.
Chissà quante morti potrebbero essere evitate, intervenendo in tempo e nel giusto modo. Eppure capita ancora oggi, nel 2018, di assistere a scene che per certi versi hanno dell’assurdo: una persona, molto giovane, apparentemente in ottima salute, che a un certo punto cade rovinosamente a terra e si ferma supino, con gli occhi vitrei al cielo e le braccia larghe, immobile… Mentre decine di altri ciclisti gli sfrecciano accanto senza fermarsi per soccorrerlo. Per chissà quanto tempo.
Il tragico fatto, purtroppo degenerato nella morte del giovane ciclista belga Michael Goolaerts, si è verificato durante la gara Parigi-Roubaix, fra Viesly e Briastre, a 125 chilometri dall'arrivo. Le immagini, divulgate da France 3, sono inequivocabili e fanno male. Perché si vede chiaramente il povero ragazzo sull’asfalto, privo di sensi e ignorato dai tanti “colleghi”, assai più fortunati di lui, che gli passano accanto.
È solo con l’arrivo del personale della Verandas Willems-Crelan che si è iniziato il massaggio cardiaco, a cui ha fatto seguito un tentativo di rianimazione con l'aiuto del defibrillatore. Il ragazzo è stato infine trasportato in elicottero all'ospedale di Lilla, ma è deceduto in serata.
La Gendarmerie francese ha aperto un'inchiesta.