Un vero e proprio finimondo. Non c'è altra parola per descrivere quanto accaduto intorno alle 14.30 odierne a Tagliacozzo, in provincia de L'Aquila. Come ormai è noto da qualche ora la fabbrica di fuochi d'artificio "Pirotecnica Paoloelli", situata in località San Donato, è esplosa. La deflagrazione all'interno dell'opificio è stata talmente violenta da far tremare la terra e a indurre i cittadini a credere che fosse avvenuto un terremoto. In base alla versione di alcuni testimoni, pare che ci siano state tre distinte esplosioni nel giro di pochi minuti.
Purtroppo, al momento dell'incidente, all'interno della fabbrica vi erano 8 persone. Tre di loro sono stati estratti carbonizzati. Si tratta di Valerio Paolelli, figlio del titolare, Antonello D'Ambrosio e Antonio Morsani. Quest'ultimo, 47 anni, era un reatino assai noto in città, dove era conosciuto da tutti come "Tonino". La moglie e la madre si sono recate nell'ospedale de L'Aquila per l'identificazione, dopo essere state avvertire dai Carabinieri.
Tre persone sono estratte vive dalle macerie: si tratta di Kedhia Sofiane, il catanese Aurelio Chiariello e il napoletano Onofrio Pasquariello, i quali se la sono cavata con delle ferite. Un uomo risulta ancora disperso, mentre tra i feriti vi sono anche il titolare dell'opificio, Sergio Paolelli.
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