Un pomeriggio terribile, quello di ieri sulla via Salaria, nel comune di Fara Sabina, frazione Borgo Qunzio, al km 39. Terribile perché intorno alle 14,30 mentre un'autocisterna sta rifornendo di gpl una stazione di servizio, scoppia un incendio. L'autista, sceso durante lo scarico, per prendere un caffè, appena torna si accorge che è scoppiato un incendio e capisce che il rischio è grande. Fa quello che può, urla che si allontanino tutti e viene dato l'allarme ai Vigili del Fuoco. I minuti sono preziosi, il gas pericolosissimo e siamo in una stazione di servzio, questo amplifica i rischi… C'è benzina, c'è gasolio, c'è naturalmente il gpl.
Un pomeriggio spaventoso perché accade che in quei momenti pieni di tensione, passi sulla strada un Vigile del Fuoco che non è in servizio, ma si ferma per dare una mano ai colleghi, è un pompiere e l'istinto non deroga, così si lancia per prestare aiuto. Stefano Colasanti viene travolto dall'esplosione della cisterna, che si trasforma in un missile, diranno i testimoni, e muore sul colpo.
Stefano Colasanti
Aveva 50 anni. Nell'esplosione muore anche un automobilista che forse si era fermato per vedere cosa stesse accadendo e rimangono ferite 18 persone di cui 3 in codice rosso. In questo terrificante pomeriggio mancava ancora un'altra nota di dramma. Nel luogo dell'esplosione, che offre uno scenario raccapricciante, nel quale si muovono i soccorsi e gli organi di stampa, arriva anche il questore di Rieti, Antonio Mannoni. Il poliziotto alla guida della sua auto è il fratello di Stefano Colasanti, il vigile del fuoco morto nell'esplosione. Lo viene a sapere poco dopo.
Nella serata di ieri, l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, uscendo dall’Ospedale Sant’Eugenio dà notizia delle condizioni dei feriti: “Al Centro grandi ustioni dell’Ospedale Sant’Eugenio in questo momento si trovano ricoverati in prognosi riservata 7 feriti, che sono stati trasportati in elisoccorso e con mezzi dell’Ares 118. I pazienti hanno tutti ustioni tra il 35% e il 50% del corpo. La situazione più complicata è quella di una giovane paziente che oltre alle ustioni ha riportato un trauma da schiacciamento. Il Centro ustioni del Sant’Eugenio è un’eccellenza del Sistema sanitario regionale e nazionale, nel 2018 ha già trattato 115 pazienti gravi e gravissimi. Il personale altamente qualificato è rimasto in servizio e sono stati richiamati quelli in reperibilità per garantire la massima assistenza ai pazienti che sono costantemente monitorati e già nei prossimi giorni saranno sottoposti ad interventi di trapianto di pelle. Voglio rivolgere un ringraziamento agli operatori sanitari che con grande professionalità e spirito di attaccamento stanno assistendo nel migliore dei modi i feriti”.
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