Lo sport, come molti altri settori, è fermo da mesi causando rinvii e cancellazioni che non avvenivano da tempo, in alcuni casi dai tempi della seconda Guerra Mondiale. Il Gran Premio di Monaco, classico appuntamento della Formula 1 tra le stradine del Principato, sempre presente in calendario dal 1955, è stato cancellato per quest’anno. Le grandi classiche di primavera del ciclismo, più il Giro d’Italia, sono al momento rinviate verso la seconda metà dell’anno, nella speranza che si possa tornare la normalità, mentre il Tour de France partirà sostanzialmente con due mesi di ritardo, a fine agosto anziché a fine giugno. L’ultimo anno in cui non venne disputato il Giro fu il 1945 (così come la Milano-Sanremo), la Parigi-Roubaix il 1942 ed il Giro delle Fiandre addirittura il 1918, quando per tre anni fu bloccato dalla guerra di trincea della Grande Guerra. Lo storico slam tennistico su erba, Wimbledon, ha già dato appuntamento al 2021: l’ultimo stop è datato 1945.
Questi i più importanti, che fanno capire come il Coronavirus abbia colpito pesantemente anche il mondo dello sport. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, perché in un momento in cui la maggioranza degli atleti professionistici è costretta a stare a casa, è avvenuta la crescita (o meglio, la consacrazione definitiva) di un fenomeno di tendenza negli ultimi anni. I cosiddetti eSports (in italiano “sport elettronici”) negli anni dieci, con lo sviluppo vertiginoso della tecnologia, hanno preso sempre più piede, interessando aziende, sponsor e ultimamente anche squadre e scuderie. Con un futuro che, con l’avvento di dinamiche sempre più professionistiche, potrebbe strizzare l’occhio ad una credibilità olimpica.
Tra le categorie di sportivi che soffrono di più possiamo annoverare i ciclisti che sono soliti uscire di casa per ore e ore di allenamento sui pedali sulle salite di tutta Italia (con il rischio sempre dietro l’angolo di qualche automobilista distratto). Con con lo stop alle corse datato 14 marzo (ultima tappa della Parigi-Nizza) dopo un periodo iniziale in cui gli atleti professionisti potevano uscire (con qualche polemica), il lockdown ha costretto anche i corridori a rimanere a casa. Una stagione fermatasi sulla rampa di lancio, un vero peccato per chi stava aspettando l’inizio delle classiche di primavera con ambizioni di vittoria.
Ma il mondo del ciclismo non è rimasto con le mani in mano. I rulli per i corridori non sono di certo una novità, ma le implementazioni tecnologiche ad opera di grandi aziende hanno consentito da subito lo svolgimento di alcune corse annullate, pedalando comodamente da casa. I rulli, insieme a smart trainer al posto della ruota posteriore, con pc e sensori collegati alla propria bici riescono a simulare le pendenze e le difficoltà del reale percorso di gara, caricato preventivamente con programmi oppure applicazioni.
Così, dopo la Milano-Sanremo Virtual Experience che ha dato la possibilità ai tifosi di ripercorrere i punti più importanti della Classicissima di primavera (come i Capi, la Cipressa ed il Poggio), gli organizzatori del Giro delle Fiandre sono riusciti ad organizzare una gara vera e propria, con partenza in linea ognuno da casa propria. La “Ronde Van Vlaanderen 2020: Lockdown Edition” ha visto sfidarsi contemporaneamente 13 corridori professionisti di alto livello sugli ultimi 32 km di gara, affrontando i muri che hanno fatto la storia della corsa: Kruisberg, Oude Kwaremont e Paterberg. Il campione dell’edizione “reale” 2019, il nostro Alberto Bettiol, intenzionato a difendere il titolo anche in versione virtuale da Remco Evenepoel, Michael Matthews e tanti altri. A vincere è stato il belga Greg Van Avermaet, campione olimpico a Rio 2016.
Anche il Giro d’Italia, vista l’impraticabilità di gareggiare in strada, ha organizzato il “Giro d’Italia Virtual by Enel”, che da sabato scorso fino a domenica 10 maggio prevede lo svolgimento di 7 tappe del Giro 103 da parte di amatori, pro e leggende del ciclismo, con classifiche e maglie come nella realtà, senza dimenticare la solidarietà: tutti i partecipanti potranno donare fino al 10 maggio con l’intero ricavato che verrà devoluto alla Croce Rossa Italiana, in prima linea contro il Covid-19. Ma c’è chi, sfruttando tecnologie e periodo di “riposo”, sfida se stesso per imprese titaniche. È il caso di Giulio Ciccone, maglia azzurra nell’ultimo Giro e maglia gialla per due giorni al Tour 2019, che nella giornata di domenica, in poco meno di 11 ore sui rulli, grazie alla piattaforma Zwift, è riuscito a scalare 10mila metri di dislivello. Il corridore abruzzese ha documentato la scalata senza soste con dirette Instagram e Facebook, ricevendo tifo sia da tifosi che pedalavano a fianco a lui (sempre in maniera virtuale) che da colleghi (come Vincenzo Nibali) tramite dirette condivise. Una vera pazzia ad alta quota
Non sono certo nuove le console per tentare virtualmente la carriera da calciatore professionista. Anche molti campioni reali sono fanatici delle piattaforme di gaming e negli ultimi anni, i due giochi di calcio più famosi, FIFA e PES, hanno istituito competizioni a risonanza globale per determinare i campioni del mondo della disciplina. Con la quarantena in atto, anche i calciatori meno avvezzi si sono avvicinati a questo mondo virtuale e, con una giornata meno intensa, anche i professionisti possono fare dei tornei.
Per questo FIFA ha istituito la “Stay and Play Cup”, torneo di calcio virtuale nel quale si sono affrontate 20 squadre europee rappresentate da 20 giocatori reali. Tra i giocatori più conosciuti Azpilicueta (Chelsea), Alexander Arnold (Liverpool) e Joao Felix (Atletico Madrid), mentre per la Serie A è scesa in campo la Roma, rappresentata da Justin Kluivert. Un tabellone a scontri diretti, con la vittoria andata ad appannaggio dei danesi del Copenhagen grazie a Mo Daramy. Vittoria “sul campo”, ma sopratutto una vittoria della solidarietà: la raccolta fondi promossa da Electronic Arts ha permesso la donazione di un milione di euro per l’emergenza Coronavirus.
Anche MotoGP e Formula 1, visti gli esordi mondiali rimandati sul più bello (con la speranza di iniziare la stagione tra giugno e luglio), si sono attrezzati con i mondiali virtuali. Per quanto riguarda il Motomondiale, il primo “#StayathomeGP“, andato in scena al Mugello con 10 campioni su due ruote, ha visto la vittoria di Alex Marquez su Bagnaia e Vinales, mentre la seconda gara andata in scena la domenica di Pasqua sul circuito austriaco di Spielberg, che ha visto anche la partecipazione di Valentino Rossi, ha visto lo stesso podio a posizioni invertite: primo Francesco Bagnaia, davanti a Vinales e Alex Marquez, con il fratello maggiore Marc 4° seguito da Quartararo, Petrucci e Rossi, settimo.
La Formula 1 è stata tra le prime a sviluppare piattaforme e campionati virtuali. La F1 Esports Series è stata creata nel 2017 sulla base del videogioco ufficiale della categoria per coinvolgere al massimo la sua community di giocatori/appassionati. Il campionato del mondo si svolge proprio come se fosse una gara, con due piloti per le 10 scuderie iscritte al mondiale: nel dicembre 2019 il titolo piloti è stato vinto da David Tonizza sulla Ferrari, mentre il campionato costruttori dalla Red Bull. Inoltre i simulatori in dotazione tra le squadre sono sempre più utilizzati dai piloti come forma di allenamento. Tuttavia, con il mondiale vero lontano dalle piste, la competizione si è accesa sulla piattaforma, che cerca di seguire il calendario ufficiale con la partecipazione di molti piloti ufficiali più qualche sorpresa. Nelle prime tre gare della “Race of The World” due sono state vinte dal ferrarista Charles Leclerc, mentre nell’ultimo appuntamento in Cina, al via erano presenti anche i calciatori Thibaut Courtois e Ciro Immobile, arrivato 17° al traguardo. Gli eSports dunque si sono rivelati anche come frontiera che abbatte i limiti degli sport di appartenenza.
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