“Esposito clinicamente morto”. Lo zio: “Il cuore batte ancora”

E’ in coma irreversibile il tifoso napoletano ferito da alcune revolverate durante gli scontri del 3 maggio scorso

“Ciro Esposito è clinicamente morto”. “No, il suo cuore batte ancora”.

Mentre fonti della Questura già da questa mattina parlano di una morte clinica del tifoso del Napoli, ferito da alcuni colpi di pistola esplosi durante gli scontri del 3 maggio scorso, la famiglia non ci sta. E nel frattempo sono molte le testate che già parlano di una morte certa del tifoso napoletano. Ma lo zio, Vincenzo Esposito, replica stizzito: “È ancora vivo, anche se in coma irreversibile”.

Dopo che inizialmente il decorso post operatorio aveva lasciato  ben sperare, ultimamente le sue condizioni si erano aggravate. Ciro Esposito era ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per aver riportato delle ferite causate da una pistola, a seguito degli scontri prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Dopo essere stato operato più volte, l’ultima proprio qualche giorno  fa, sarebbe subentrata un’infezione polmonare a rendere ancora più precario il suo stato di salute.

“Purtroppo il quadro clinico è peggiorato, le condizioni di Ciro sono disperate, lotta per la vita” – aveva dichiarato all'Adnkronos l'avvocato Angelo Pisani, che assiste la famiglia Esposito.

Fino all'ultimo è rimasta accanto a Ciro tutta la sua famiglia e, in particolare, la mamma Antonella Leardi: “Resto qui fino all'ultimo” – aveva dichiarato sempre all’AdnKronos uscendo dalla sala di rianimazione, prima che Ciro entrasse in un coma dal quale sembra destinato a non svegliarsi più.
 

* Ultimo aggiornamento ore 16.10

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