Estorsione: arrestato a Pontecorvo un campione di pugilato

In manette un 34enne abruzzese per alcuni fatti avvenuti lo scorso luglio, quando venne arrestato anche un suo concittadino

Arrestato per tentata estorsione dai Carabinieri di Pontecorvo. Un'accusa pesante quella dalla quale dovrà difendersi il 34enne pugile di Avezzano, Ivan Di Berardino. La vicenda – riferisce il sito tg24.info – è iniziata lo scorso mese di luglio, quando a Pontecorvo era finito in manette un altro uomo di Avezzano, Marco Lucantoni, mentre si trovava in compagnia di Di Berardino, denunciato per guida senza patente, e una minorenne di Tagliacozzo.

Evidentemente i Carabinieri di Pontecorvo, che nel pomeriggio sveleranno tutti i dettagli dell'operazione, hanno acquisito elementi a suo carico e si sono recati ad Avezzano per trarlo in arresto. Di Berardino ha a suo carico alcuni precedenti ma ultimamente si era dedicato alla boxe, tenendosi lontano dai guai, e aveva ottenuto anche ottimi risultati.

AGGIORNAMENTO, IL COMUNICATO DEI CARABINIERI:

Alle ore 6 circa di oggi ad Avezzano (AQ), i militari del NORM della Compagnia Carabinieri di Pontecorvo, unitamente ai militari della Stazione Carabinieri di Roccasecca, nel contesto di un’articolata attività investigativa attivata per il contrasto di dinamiche estorsive riferibili alla gestione di locali notturni, davano esecuzione all’ordinanza di misura cautelare  coercitiva. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino, è stato emanato nei confronti di tre persone, ritenute responsabili di “concorso in estorsione aggravata” :

– D.B.I., 34 enne di Avezzano, già  censito alla banca dati delle forze di polizia per reati specifici, contro la persona e il patrimonio, trasferito in carcere; 

– L. M.,  41 enne di Avezzano, già censito alla banca dati delle forze di polizia per reati contro la persona e il patrimonio, sottoposto al regime detenzione di domiciliare; 

 S.K.B. 24 enne di Avezzano, di nazionalità romena, sottoposta al regime di detenzione domiciliare.  

I militari operanti, nel contesto delle attività info-investigative volte a contrastare l’infiltrazione di soggetti malavitosi  protesi all’illecito controllo indiretto di locali notturni mediante dinamiche estorsive tra le province di Frosinone e l’Aquila, accertavano che i tre soggetti, al fine di conseguire un ingiusto profitto, simulando un’azione di recupero di un prestito di denaro asseritamente erogato in favore di S.K.B., giovane di origine romena e frequentatrice di locali notturni, avevano perpetrato un’estorsione ai danni di un contitolare di un circolo privato. Il tutto era avvenuto mediante minacce rivolte alla vittima, ostentando anche il possesso di un’arma, così ottenendo reiteratamente cospicue somme di denaro con l’intento di raggiungere la somma complessiva di 15.000 euro. 

L’operazione aveva già condotto, nello scorso mese di luglio, all’arresto di uno dei soggetti colpiti dal provvedimento restrittivo – L.M. di Avezzano – oltre che di un altro complice, minore degli 18 anni, in occasione di una loro trasferta nel basso Frusinate finalizzata a ottenere, dalla vittima, una delle dazioni di denaro pretese. Nell’occasione i militari operanti avevano attuato un mirato dispositivo di censimento operativo proteso all’intercettazione dei suddetti corrieri nei pressi del cimitero di Colfelice, luogo abitualmente eletto quale punto di incontro “defilato” adiacente alla Casilina sequestrando nell’occasione la somma contante di euro 1.500 oltre che una partita di stupefacente di varie tipologie.

Nel contesto dell’esecuzione del provvedimento  cautelare, D.B.I., al fine di sottrarsi all’arresto, manifestando  un inquietante stato di agitazione psico-emotivo, intraprendeva una violenta reazione sconsiderata e, dopo aver impugnato un coltello da cucina  avente una lama acuminata lunga 17 cm, minacciava gesti autolesionistici e si scagliava contro i militari presenti, al fine di indurre gli operanti a desistere dalla prosecuzione dell’operazione. Date le circostanze, nonostante il nutrito dispositivo attuato, veniva richiesto l’ausilio di ulteriori rinforzi, ragion per cui sopraggiungeva anche un equipaggio della Squadra Volanti del locale Commissariato della Polizia di Stato. Riportata la calma, D.B.I. veniva associato alla Casa Circondariale di Avezzano (AQ), contestualmente tratto in arresto anche per il reato di resistenza aggravata a Pubblico Ufficiale. L’operazione è stata coordinata dal  Sost. Procuratore della Repubblica – Dr. Eugenio Rubolino – della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino.

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