Un allevatore di 50 anni, C. A., è finito in manette per un residuo pena per il reato di estorsione in concorso. I fatti risalgono ad alcuni anni fa, quando l'uomo era stato denunciato nell’ambito di una più complessa attività investigativa nella quale erano emersi gravi indizi di colpevolezza per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed all’estorsione.
L’allevatore, unitamente ad altre 25 persone, aveva avuto un ruolo di primo ordine in seno all’organizzazione e nel corso di tale vicenda, aveva scontato una parte della pena. Nella sentenza emessa la vigilia di Natale dalla Corte d’Appello di Roma a seguito di processo di secondo grado, è risultato che l’uomo doveva espiare un residuo pena di 4 mesi e pertanto nei suoi confronti, la citata Autorità Giudiziaria ha emesso il provvedimento restrittivo da scontare in regime di arresti domiciliari. I Carabinieri di Poggio Mirteto lo hanno individuato e portato in caserma, dove successivamente alla notifica del provvedimento e alle formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione per l’espiazione della pena detentiva.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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