Evitata una brutta figura. L’Uomo Vitruviano di Leonardo andrà in Francia

Vittorio Sgarbi: non prestarlo non avrebbe portato alcun vantaggio all’Italia, perché il disegno non sarebbe esposto ma starebbe nei depositi dell’Accademia

Il Tribunale amministrativo del Veneto ha respinto il ricorso di Italia Nostra contro il prestito al Louvre di Parigi delle opere di Leonardo, tra cui l'Uomo Vitruviano custodito alle Gallerie dell'Accademia. Lo ha stabilito la seconda sezione del Tar, depositando l'ordinanza dopo l'odierna camera di consiglio.

Le motivazioni dei giudici Il "carattere identitario" dell'Uomo Vitruviano nell'elenco delle Gallerie dell'Accademia "non è assoluto e non esclude tassativamente l'opera dal prestito". Lo precisa il Tar del Veneto nell'ordinanza con cui respinge l'istanza di Italia Nostra contro il prestito. I giudici amministrativi ricordano inoltre che "in passato sono state oggetto di prestito all'estero altre opere" tra cui La Tempesta di Giorgione, "Visioni dell'aldilà" di Bosch e il disegno di Michelangelo "La caduta di Fetonte".  

"Il prestito dell'Uomo Vitruviano al Louvre nasce da un accordo con Parigi. C'è il cinquecentesimo anniversario di Leonardo e di Raffaello, con la Francia abbiamo detto 'trasformiamolo in un grande avvenimento internazionale, ci scambiamo le opere'. Ma le scelte delle opere da prestare le hanno fatto i musei, ci mancherebbe che le facesse il Ministero". 

Secondo quanto dichiarato Vittorio Sgarbi ad Artribune" quello che Italia Nostra ignora, nella sua miope polemica, non è solo che l'Uomo vitruviano, senza utilizzarlo per ritorsione, può serenamente viaggiare, non è fragile e non corre rischi , come garantisce l’Istituto centrale del Restauro, interpellato, ma che non prestarlo non porterebbe alcun vantaggio all’Italia, perché il disegno non sarebbe esposto ma starebbe nei depositi dell’Accademia dove, anch’io, da Soprintendente a Venezia, l’ho sempre visto". 

 

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