Falso in bilancio per il Comune di Nettuno.
Questa è l’accusa della Procura di Velletri che ha chiesto l’arresto del Sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta, riconfermato poche settimane fa al voto con il 62% delle preferenze, e del dirigente comunale, Gianluca Faraone.
L’indagine riguarda il bilancio del 2009, che già la Corte dei Conti aveva bocciato poiché alcune entrate erano maggiori del consentito e alcuni debiti erano stati illegittimamente esclusi. Già all’epoca, dopo l’esame della Corte, le carte del bilancio finirono in Procura, all’attenzione del pm Travaglini, che delegò ogni accertamento alla Guardia di Finanza.
Quindi, è stato ipotizzato il reato di falso in bilancio per evitare il dissesto finanziaro, e per il Sindaco di Nettuno e il dirigente comunale sono stati chiesti gli arresti domiciliari.
Ora starà al Riesame a decidere sulle basi di quanto formulato dal pm.
Sulla vicenda, Chiavetta cerca di fare luce: “I cittadini – ha dichiarato – sappiano che si tratta di una ipotesi di accusa su criteri adottati dal settore Finanze del Comune, ma che ci sono stati indicati dalla stessa Sezione di Controllo della Corte dei Conti. Sia chiaro – ha continuato – che non è stato rubato un solo centesimo. Personalmente ho il massimo rispetto per il lavoro della Magistratura e dimostreremo che tutto è stato fatto con serietà ed onestà, avendo come unico interesse il risanamento economico dell’Ente”.
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