Femminicidio a Fonte Nuova, Annarita era seguita con il GPS

I carabinieri della stazione di Mentana e della compagnia di Monterotondo hanno preso in custodia Ossoli e lo hanno portato in caserma

Pistola

L’ennesimo femminicidio si è verificato alle porte di Roma, a Fonte Nuova, la mattina di martedì 6 agosto. Annarita Morelli, 72 anni, è stata colpita a morte con un colpo di pistola al petto dal marito, Domenico Ossoli, 73 anni. Il delitto è avvenuto poco prima delle 9 in via Palombarese 222, vicino a un centro per anziani, mentre Annarita si trovava nella sua Fiat Panda rossa.

I fatti

Annarita era appena uscita da una clinica veterinaria, dove aveva ritirato dei farmaci per i gatti che accudiva. Da un paio di mesi, infatti, si prendeva cura di una colonia felina. Domenico Ossoli, suo marito da 40 anni e padre dei loro tre figli, l’ha seguita e l’ha uccisa con un colpo di pistola, sparato a bruciapelo mentre era in auto. Subito dopo, l’uomo si è recato in un bar tabacchi vicino e ha confessato il delitto al titolare, che ha poi chiamato i carabinieri.

I carabinieri della stazione di Mentana e della compagnia di Monterotondo hanno preso in custodia Ossoli e lo hanno portato in caserma. La sua pistola, detenuta legalmente per uso sportivo, è stata sequestrata. Ossoli ha dichiarato agli investigatori di voler sparare alle gambe della moglie, ma il colpo fatale all’altezza del deltoide sinistro dimostra il contrario.

Quel GPS istallato per seguire la moglie

La coppia era in fase di separazione, una decisione presa da Annarita e non accettata da Ossoli, che esercitava un controllo ossessivo sulla moglie, arrivando a installarle di nascosto un GPS nell’auto per monitorare i suoi spostamenti. Questo controllo ossessivo è stato confermato dalla procura di Tivoli, che ha contestato la premeditazione del delitto. Ossoli non accettava la fine della loro storia e, secondo le testimonianze dei figli, aveva minacciato di ucciderla pur di non concederle la separazione.

La Tragedia Familiare

Sul luogo del delitto sono accorsi il fratello di Annarita e uno dei figli, visibilmente sotto choc. A scatenare la follia omicida, la volontà di Annarita di sfuggire al controllo del marito, riprendendo in mano la sua vita nonostante le minacce e le pressioni.