Ferrara celebra il Cinquecento: una mostra imperdibile al Palazzo dei Diamanti

Una mostra che riscopre e valorizza il Rinascimento ferrarese e che sarà visitabile fino al 16 febbraio 2025

Mostra Sgarbi_Cinquecento a Ferrara

Mostra Sgarbi_Cinquecento a Ferrara

La mostra Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso, curata da Vittorio Sgarbi e Michele Danieli presso il suggestivo Palazzo dei Diamanti, è stata giudicata la miglior esposizione d’arte antica o moderna del 2024 dalla rivista Finestre sull’Arte. Un prestigioso riconoscimento che conferma l’importanza di un evento che rappresenta una pietra miliare nella riscoperta del Rinascimento ferrarese e che sarà visitabile fino al 16 febbraio 2025.

Un viaggio nella Ferrara rinascimentale

L’esposizione si inserisce nell’ambizioso progetto Rinascimento a Ferrara 1471-1598: da Borso ad Alfonso II d’Este, che esamina la straordinaria stagione culturale della città tra l’elevazione a ducato e il passaggio sotto il controllo dello Stato Pontificio. Dopo il successo della mostra dedicata a Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa nel 2023, questa seconda tappa si concentra sul primo Cinquecento, periodo segnato dalla transizione tra due grandi signori: Ercole I d’Este e il figlio Alfonso I, che tra il 1505 e il 1534 trasformò Ferrara in uno dei centri artistici più vivaci d’Europa.

Protagonisti della nuova stagione artistica

La mostra accende i riflettori su una generazione di artisti che seppero rinnovare il linguaggio figurativo ferrarese, dialogando con le influenze di altri centri culturali italiani. Ludovico Mazzolino e Giovanni Battista Benvenuti, detto Ortolano, debuttano finalmente in un’esposizione che offre loro il giusto riconoscimento. Accanto a loro, due nomi già celebri: Benvenuto Tisi, detto Garofalo, e Giovanni Luteri, noto come Dosso.

Garofalo emerge come il maestro delle commissioni ecclesiastiche, con una pittura intrisa di devozione e grazia. Dosso, invece, domina le imprese ducali, ricercando temi mitologici e allegorici spesso ispirati all’Ariosto, di cui fu grande interprete visivo. Il percorso espositivo non si limita a questi giganti, ma include anche opere di artisti come Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino, e il misterioso Maestro dei dodici Apostoli, delineando un panorama ricco e variegato della pittura ferrarese.

Un intreccio di antico e moderno

La mostra è un viaggio immersivo in un mondo figurativo unico, dove il sacro e il profano, la storia e la fiaba si mescolano in una sintesi inconfondibilmente ferrarese. Le opere in mostra, che comprendono contributi di maestri come Fra Bartolomeo, Romanino, Amico Aspertini e persino Albrecht Dürer, offrono una prospettiva ampia e articolata su una stagione artistica incredibilmente fertile.

Il Palazzo dei Diamanti: un luogo simbolico

La scelta del Palazzo dei Diamanti come sede espositiva non potrebbe essere più appropriata. Oltre alla mostra temporanea, il percorso si estende naturalmente nelle sale della Pinacoteca Nazionale, al piano nobile dello stesso palazzo, offrendo ai visitatori un’esperienza completa. L’edificio stesso, con la sua straordinaria facciata rinascimentale, incarna lo spirito del tempo che la mostra celebra.

Con una curatela affidata a Vittorio Sgarbi, figura di riferimento per l’arte rinascimentale, e Michele Danieli, storico dell’arte di grande competenza, l’esposizione rappresenta un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte e della cultura.