Buongiorno a tutti, alle mamme, ai papà, ai figli, alle zie, ai nonni e a tutti voi che, in un modo o nell’altro, di una famiglia fate parte. Inauguriamo questa rubrica dedicata alla famiglia proprio in occasione della Festa delle mamme, proponendovi un video che tanto ci ha fatto sorridere e al contempo riflettere. Prendetevi due minuti, alzate il volume e buona visione!
Tutti noi abbiamo vissuto, in diverse fasi del nostro ciclo di vita, l’esigenza di sentirci parte di un gruppo. L’affiliazione ci garantisce supporto, consenso, condivisione e quando si diventa genitori abbiamo bisogno di tanta approvazione. E allora ecco che una volta divenuti mamme e papà il parco diventa un luogo all’interno del quale riconoscere i propri “simili”, professare un credo, criticare senza pietà chi non sposa la nostra filosofia e sfoggiare il proprio bambino come estensione di un nostro essere originali, speciali, diversi, giusti. E in questo video è ben rappresentato come ogni gruppo si spertica nella demolizione dell’altro e nell’affermazione di sé, allontanando così le proprie insicurezze garantendosi volti in cui specchiarsi e probabilmente vi sarete riconosciuti in alcuni di loro.
Diventare genitori può davvero rappresentare un’occasione per identificare i propri limiti e scoprire nuove risorse e nella metafora della carrozzina che corre via veloce, riunendo tutti sotto il macro gruppo dei “genitori”, si può leggere, tra gli altri, lo stimolo a non fare delle proprie naturali differenze un muro per lo scambio e la comunicazione. L’esperienza dell’altro può arricchirci profondamente e anche il gruppo dei papà/mammo ha tanto da trasmetterci nella società odierna, oltre alla inevitabile simpatia che ci suscita in questo video. La categoria a cui sono appartenuta io in prima maternità è stata quella di cui sicuramente fa parte qualcuno di voi o qualche vostra amica: quella delle mamme o mammi “wonder woman", che professa il credo del “non ho bisogno di un gruppo perché io ho i super poteri” e poi al sesto mese si affloscia a velocità supersonica assieme al suo lazzo d’oro.
Quanto mi ha insegnato il mio “non gruppo”, certamente che nei momenti di difficoltà saper chiedere aiuto rappresenta una virtù e non una debolezza. E voi, che titolo dareste al gruppo a cui siete appartenuti nei primi mesi da genitori e quali risorse e limiti vi ha consentito di attraversare? Un augurio speciale a tutte le mamme, buona vita a tutti e oplà famiglie, a presto!
* In occasione della Festa della Mamma 2016 abbiamo inaugurato questa nuova rubrica dedicata alle famiglie. Si chiama Oplà e si rivolge a tutti coloro che in un modo o nell’altro di una famiglia fanno parte e che, nel proprio ruolo, sono curiosi di ricevere stimoli, curiosità, spunti di riflessione e supporto. E allora figli, mamme, papà, nonni, cugini e zii, sul nostro giornale, dall’8 maggio 2016, uno spazio tutto per voi.
La rubrica è curata da Valeria Colangelo, Dott.ssa in Psicologia Clinica, Counselor , Parent Coach e responsabile di Oplà – Un servizio a sostegno della famiglia.
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