Dopo una giornata campale al festival di Sanremo cominciata ieri mattina intorno alle 9 e finita qualche ora fa, siamo a raccogliere idee ed impressioni e soprattutto a mantenere lucidità nei giudizi . Dietro una canzone c'è un grande lavoro che culmina nell'esibizione di un cantante il quale rappresenta soltanto la punta di una piramide costruita con fatica da musicisti, arrangiatori, tecnici e promoter. Da musicista, addetto ai lavori, ho l'obbligo di tener presente tanti aspetti per evitare giudizi affrettati. Poi chiaramente è una gara e quindi qualcuno sarà necessariamente escluso, proprio perché esiste un vincitore. A parte le canzoni, le prime considerazioni sono legate al cast dei presentatori e degli ospiti.
Certamente Salvini e Giovanardi non saranno stati contenti ad aver visto una valletta romena, un ospite internazionale sposato con un altro uomo, padri di due figli e con una forte fede cattolica. Apparentemente per qualcuno sono materie inconciliabili, ma ieri sera dal palco dell' Ariston è giunto un messaggio forte e chiaro e chi la vuole capire la capisce. Commovente il signor Giuseppe Ottaviani, 100 anni e una forza d'animo esemplari. Carlo Conti, il conduttore, misurato, presente e mai aggressivo. Lucido ed ironico … In linea con il protocollo e con i tempi televisivi. Un uomo Rai a tutti gli effetti, capace di districarsi agevolmente nei possibili imbarazzi di un festival sempre a rischio, e anche scaltro nel dare risposte a chi tenta di metterlo in difficoltà. Condurre un Festival non è cosa facile e tradire le aspettative è una possibilità concreta che il presentatore è riuscito ad aggirare conducendo la prima puntata tranquillamente e accompagnandola in un porto sicuro.
Sulle canzoni, ascoltandole per la prima volta, mi hanno fatto una buona impressione gli Stadio, mentre non avrei premiato il brano di Arisa. Noemi ha una canzone atipica per il testo. La musica è piuttosto banale e i Bluvertigo si ritrovano ad avere Morgan che da valore aggiunto finisce per diventarne un limite. Senza voce e con lo strumento che suona per finta, assistiamo al declino di un artista che non è riuscito mai ad esplodere veramente. Le sorprese sono dietro l'angolo e le vedremo e le ascolteremo già da domani. Una di queste è rappresentata da Patty Pravo. Ho sentito la canzone alle prove. Interessante anche se la voce della ragazza del Piper è ormai un caro ricordo. Mentre la guardavo cantare ho avuto la sensazione che si stesse per verificare una lenta metamorfosi che probabilmente si completerà nei prossimi giorni. La Patty nazionale si sta trasformando in Donatella Versace.
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