Fiamignano (RI) possiede casa e auto di lusso ma si fa assegnare Reddito di Cittadinanza
L’uomo ha la residenza a Fiamignano, in una casa presa in comodato d’uso, e percepisce il reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza percepito in modo illecito e quindi truffa. In paese nessuno lo conosce e nessuno lo ha mai sentito nominare, ma ha la residenza a Fiamignano, in una casa presa in comodato d’uso, e percepisce il reddito di cittadinanza.
La presenza nei registri dell’anagrafe dello sconosciuto cittadino non convince i Carabinieri della Stazione di Fiamignano, che vogliono vederci chiaro.
Così è nata un’indagine condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cittaducale, che, unitamente alla locale Stazione, in poco tempo, ha accertato l’avvenuta truffa.
Possiede appartamento e auto ma si fa assegnare Reddito di cittadinanza
L’uomo, un settantenne romano, è residente in un’abitazione disabitata nel piccolo centro del Cicolano. E seppur sposato, ha dichiarato uno stato di famiglia da singolo componente e un totale stato di povertà, facendosi attribuire dall’INPS 600 euro al mese.
La verità accertata dai Carabinieri, però, è un’altra. Il romano però è tutt’altro che indigente.
E’ un distinto uomo che abita da anni in un bell’appartamento della Capitale, è sposato e convive con una donna amministratrice di un avviato esercizio commerciale che opera nel campo dell’abbigliamento. Non solo: guida una Mercedes da circa 40.000 euro.
I carabinieri hanno anche scoperto che la moglie del falso povero, era proprietaria da poco anche di un altro costoso immobile in una provincia vicina, e faceva regolare uso proprio di quella carta ove al marito viene regolarmente accreditato il beneficio statale del RdC.
A completare il quadro indiziario, però, le due belle donazioni fatte dalla figlia al “povero” padre. Per un valore totale di quasi 300.000 euro.
L’uomo sino alla scoperta dei Carabinieri, aveva già intascato quasi 4000 euro. E’stato deferito all’Autorità Giudiziaria e dovrà ora rispondere del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.