Casalotti-Montespaccato – Sembrerebbe una faida personale: ieri, martedì 12 febbraio, intorno alle 16 del pomeriggio, alcuni killer travestiti da poliziotti, hanno ucciso a sangue freddo un uomo di 36 anni, Antonio Bocchino, che rientrava a casa dopo aver accompagnato i suoi due figli all’asilo: lo hanno fatto fermare simulando un normale controllo, dopo di che hanno estratto la pistola e premuto il grilletto. Il corpo del 36 enne è stato ritrovato adagiato dentro una Hyundai grigia, con più colpi di pistola alla testa, in via di Pantan Monastero, nei pressi del civico 66.
La vittima nel 2008 era stata erroneamente coinvolta in una sparatoria tra cittadini extracomunitari di nazionalità albanese; fu prosciolto dall’accusa di omicidio di uno dei loro connazionali, ma quella sentenza non distolse l’attenzione dei suoi carnefici che lo ritennero ingiustamente colpevole fino al giorno della sua esecuzione.
“Mio padre lo conosceva bene. Da anni andavano a giocare a calcetto almeno una volta a settimana, vicino via Mattia Battistini; l’unico errore -se così si può definire- è che Antonio si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Queste le parole di un conoscente della vittima, che ha rilasciato una sua testimonianza.
Coinvolti nelle indagini, il nucleo investigativo di Ostia e i Carabinieri della compagnia Cassia.
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