Dosando le sue apparizioni e sottraendosi spesso a chi lo tira per la giacchetta, per sfruttarne l’immagine in ogni modo, ha costruito la sua fortuna sul suo talento e la sua simpatia. Ora torna con Viva Rai2 e darà una mano ad Amadeus per il Festival. Dice che questa sarà l’ultima volta e tutto già prende il sapore di un “avvenimento storico”.
La forza di Rosario Fiorello, in arte Fiorello, è la sua simpatia e la sua intelligenza artistica. Negli anni è rimasto il ragazzo dei villaggi vacanze anche se ha scalato tutte le tappe dello spettacolo in tutti i mezzi possibili: tv, radio, pubblicità, videoclip, canzoni, trascurando in parte solo il cinema, dove non ha fatto film rilevanti.
Fiorello è comico, imitatore, cantante, produttore, attore, doppiatore e anche conduttore. Gli manca di fare il Telegiornale e sono sicuro che avrebbe successo anche li, per come vanno oggi le cose nell’informazione, per lo meno, con l’ironia, riuscirebbe a dirci tante verità che oggi mancano.
Presentando il suo nuovo impegno, come sa fare benissimo, ha rovesciato la comunicazione ufficiale e detto quello che altri hanno paura a dire: «Siamo su TeleMeloni, perché chi lavora in Rai è tutto TeleMeloni. Viva Rai2 è il programma che Nove non ha voluto perché costiamo troppo poco».
Ovviamente c’è lo sberleffo e l’ironia, la citazione della perdita del programma Che tempo che fa da parte della Rai, a vantaggio del Canale 9. In questi giorni Fabio Fazio s’è tolto una bella soddisfazione. Il suo programma in diretta simulcast su tutte le reti free del gruppo Warner Bros. Discovery, ha ottenuto complessivamente 2.608.000 spettatori con il 13% nella parte centrale e 1.476.000 spettatori con il 10.83% nel segmento di seconda serata del Tavolo.
Un risultato senza precedenti. In pratica con lo stesso format che andava in onda in Rai ha dimostrato il grave errore commesso nel lasciarlo andare. Il programma di Fazio costa molto, si sa, ma ha fatto guadagnare ancora di più la Rai nei 20 anni, aumentando lo share delle reti in cui si trasmetteva.
Fiorello gioca sempre sul filo di quello che si potrebbe e non si potrebbe dire. Se ripercorrete la sua carriera, lui è il giullare che può mettere a nudo il Re senza subirne mai conseguenze: «Si scherza eh…». Personaggi scorbutici come Franco Battiato andavano nei suoi programmi e accettavano le prese in giro che non avrebbero consentito a nessun’altro.
Lo scorso anno Fiorello seguì il Festival collegandosi con Sanremo da Roma, subito dopo il festival, per le prime quattro serate della kermesse, e quest’anno dovrebbe accadere la stessa cosa ma direttamente da Sanremo.
Così avrà più facilità ad avere in trasmissione cantanti come ospiti e lo stesso Amadeus e c’è da giurarci non mancherà nessuno. Ormai è il Re Mida dello spettacolo. La sua presenza è garanzia di successo. Gli sponsor corrono dove c’è Fiorello e le televisioni se lo litigano. Per la finale, ovviamente, Fiorello è atteso sul palco. Lui stesso ha detto che andrà a riprendersi l’amico Amadeus a conclusione di questi cinque anni di festival e per chiuderla qui.
Gli annunci del genere, sulla fine di una serie di spettacolo, richiamano tanto pubblico perché questi eventi vengono vissuti come avvenimenti storici unici e identitari della nostra epoca e della nostra vita. Potremo dire “io c’ero” con una punta di orgoglio. Bisogna partecipare, bisogna vedere quei momenti come fossero l’allunaggio di Armstrong o l’attentato alle Torri Gemelle del 2001 a New York.
Ho visto l’ultimo Sanremo di Amadeus e Fiorello: sarà un must per il pubblico italiano, anche se non è ovviamente paragonabile ad eventi ben più importanti, ma per il popolo della tv forse è finanche più importante questo. Comunque non credo che sarà l’ultimo.
Perché piace Rosario Tindaro Fiorello? Perché non finge. Perché pur invecchiando nella capigliatura argentata e nei baffi che ostentano la sua sicilianità, aumentata con la coppola che ormai indossa con continuità nelle apparizioni televisive, rimane sempre un ragazzo irriverente ma senza esagerare.
Come quelli che dicono le parolacce consentite e che strappano risate senza che nessuno si offenda. Fiorello è trasversale. Di destra e di sinistra. Non è volgare, non è ripetitivo anche se segue sempre un suo cliché comunicativo che lo fa stare sul filo dell’ironia permessa. Che non molesta il manovratore e che piace ai detrattori del manovratore. Fiorello non ha bisogno del battutista.
Gioca sull’improvvisazione. È un dono, è il suo talento. Sa cavarsela in ogni situazione e tutto finisce con l’applauso, chiunque sia il suo ospite, dal grande artista internazionale all’umile spettatore preso per caso tra il pubblico. Fiorello può stare sul palco e convincere, tanto con il Presidente Mattarella come con Madonna.
Potrebbe riuscire a farci sorridere anche intervistando il serioso Bob Dylan o il senatore Ignazio La Russa. Una frase, un doppio senso, uno sberleffo sul punto debole di ciascuno e il pubblico è conquistato. Di Fiorelli non ne nascono molti, anzi, per la verità c’è capitato solo lui.
Nel panorama nazionale non ne vedo altri, forse l’unica che potrebbe affiancarlo in simpatia e talento è Virginia Raffaele. Anche lei sa imitare, cantare, recitare, condurre, anche lei ha il dono della simpatia e la capacità innata di improvvisare. Sa stare sul palco come poche. Ma è donna. Nella società maschilista nostrana ha qualche prezzo da pagare.
Nasce a Catania il 16 maggio 1960. Grande tifoso dell’Inter, nella sua vita ha sempre alternato tour teatrali dal vivo, passando da trasmissioni tv con Mediaset, Rai, e Sky e cambiando anche molte emittenti radiofoniche.
Inizia a lavorare nei villaggi vacanze Valtur, diventando uno degli elementi di punta dell’animazione e dello spettacolo grazie a Enzo Olivieri, un capo villaggio, che ne intravede le doti di showman anche quando lavava i piatti.
Nel 1976 lavora a Radio Master sound come dj. Poi passa a Radio Marte. Fa il servizio militare e quando torna trova di nuovo lavoro nei villaggi vacanze.
Nel 1986 Pippo Baudo lo boccia in un provino per Fantastico. Grazie a Bernardo Cherubini, fratello di Jovanotti, conosce Claudio Cecchetto, che gli affida un programma a Radio DeeJay.
Nel 1990 è al suo primo Festival di Sanremo proprio con Radio Dee Jay.
Finalmente sbarca in tv nel 1992 con il programma Karaoke fino al 1995. Girano per le città alla scoperta di giovani cantanti. Il programma nelle prime puntate è un flop. Pensano anche di chiuderlo anticipatamente. Ma le puntate erano già registrate e il danno sarebbe stato pesante. Fatma Ruffini convinse Berlusconi a proseguire per le feste di Natale e il cambio di pubblico aumentò l’ascolto, fino a diventare un successo.
Fiorello in questo periodo ha la coda di cavallo che lo identifica.
Nel 1993 è ormai un divo di Mediaset e gli affidano il Festivalbar.
Nel 1994 si fidanza con Anna Falchi per una burrascosa storia di coppia che dura fino al ’96.
Nel 1995 partecipa al Festival di Sanremo come cantante con “Finalmente tu”
Nello stesso anno conduce Non dimenticare lo spazzolino da denti ma il programma non ha molto seguito. Poi arriva Fiorello Show.
Nel 1996 presenta la Febbre del venerdì sera, con Maurizio Costanzo e conduce Buona Domenica su Canale 5. Nel 1997 fa anche il doppiatore di cinema.
Si fidanza nel 1997 con Susanna Biondo che poi sposerà.
Nel 1998 e 1999 con Filippa Lagerback presenta un game show Superball.
Nel 1999-2000 presenta tre edizioni del Festivalbar.
Sempre nel 1999 conduce Matricole.
Nel 2001 conquista il suo primo vero successo su Rai Uno con Stasera pago io in prima serata.
Dal 2001 al 2008 è a Radio2 per la trasmissione radiofonica Viva Radio2 dove, assieme a Marco Baldini, ospita cantanti e modifica canzoni famose arrangiandole in forme e tempi diversi. Le imitazioni e i giochi alla Alto Gradimento fanno il resto. Un successo.
Nel 2002 e fino al 2004 torna in prima serata con il format Stasera pago io in due edizioni da Cinecittà.
Nel 2003 si sposa con Susanna Biondo.
Nel 2004 ha ammesso di aver fatto uso di cocaina negli anni ’90. Ma come tutti sanno e conferma Fabrizio Corona, nel mondo dello spettacolo e della politica il 95% dei personaggi e non solo fanno uso di cocaina. Non è quindi un’eccezione.
Nel 2006 nasce Angelica.
Si prende qualche anno di pausa e torna nel 2009 su Sky con il Fiorello Show. Il 9 marzo, per pubblicizzare la sua nuova trasmissione, appare su RaiDue a X Factor, dove irrompe Valerio Staffelli per consegnargli il tapiro d’oro. Si forma così un vero e proprio miscuglio di televisioni definito da Fiorello “Skraiset“, ovvero l’unione di Sky, Rai e Mediaset. Ricompare il 10 marzo a Striscia la notizia dove, con Staffelli e Antonello Piroso, direttore del tg di LA7, si reca in viale Mazzini (sede della Rai) per dare vita a un ennesimo miscuglio di televisioni stavolta definito “Skrai7set“.
Nel 2011 lo vogliono in Rai con Il più grande spettacolo dopo il weekend.
Tra il 2011 e il 2017 su RTL 102.5 conduce Edicola Fiore.
Nel 2017 torna in tv su Sky uno con L‘edicola.
Tra il 2020 e il 2022 le sue ospitate aitano Amadeus a fare i record di ascolti al Festival di Sanremo.
Nel 2022 conduce Viva Rai2 da via Asiago, un programma televisivo del mattino, fatto come se fosse la radio, per strada, in un container posteggiato davanti la sede della Radio Rai.
Sembra che quest’anno si ripeterà in altra location e quasi certamente avrà a che fare ancora con Sanremo.
Quest’anno Fiorello vuole portare Viva Rai2 al Teatro Ariston, il Monumento della liturgia canora e spettacolare nazionale. Tv Sorrisi e Canzoni dice che: “si tratta ancora di un progetto, di una suggestione”, che lo showman ha rivelato al settimanale. Ma la notizia, a quanto apprende l’Adnkronos, trova conferma anche in ambienti festivalieri.
Proseguono, intanto, le “prove tecniche di risveglio” in vista della nuova stagione di Viva Rai2, al via il prossimo 6 novembre. Lo showman siciliano è tornato a far parlare di sé per le battute e le fracciatine lanciate in diretta Instagram con Fabrizio Biggio, Mauro Casciari e tutta la banda, in attesa di trasferirsi al Foro Italico. “Il canone sarà più basso? Forse perché se n’è andato Fazio?” “Non diciamo dove saremo sennò i vicini cominciano a rompere fin da ora come quelli di via Asiago!”
La formula è quella di sempre, mutuata da Alto Gradimento di Arbore e Boncompagni, cazzeggio, inframezzato da spettacolo e canzoni. Le notizie servono ad alimentare le battute, le prese in giro, le iperboli, poi inizia lo spettacolo. Ma la sensazione è che quegli intermezzi canori o coreografici siano un po’ come la pubblicità, quando interrompe il filo del discorso e non vedi l’ora che finisca per tornare a ridere delle bischerate del personaggio Fiorello.
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