Da giorni il titolare della profumeria al centro di Fiuggi la teneva sott’occhio. Si era infatti accorto, così riporta il Corriere della Sera, che la cassiera, a volte, non batteva lo scontrino. Ha pensato che, con questo banale stratagemma, si appropriasse di parte dell’incasso.
Perciò, precipitosamente a quanto pare, l’ha licenziata. È accaduto lo scorso anno ma adesso il Tribunale di Frosinone ha annullato il provvedimento e ha ordinato il reintegro della cassiera. Il giudice, infatti, ha ritenuto che la lavoratrice andasse sanzionata per aver emesso gli scontrini in un secondo tempo, ma non licenziata, perché non si è mai appropriata di denaro. E così le ha anche riconosciuto un risarcimento di 50mila euro.
La stessa cassiera ha dichiarato che nei momenti di affollamento davanti alla cassa si trovava tanti clienti allo stesso tempo. E nello scegliere la busta adatta alla merce e confezionarla a volte ometteva di battere lo scontrino.
Tuttavia la dipendente ha dimostrato di aver sempre emesso gli scontrini in seguito tanto che i conti erano sempre corretti, senza alcun ammanco. Per questo il tribunale ha accolto il ricorso del suo avvocato. Adesso la donna ha la facoltà di rinunciare alla reintegra in cambio del pagamento di ulteriori 15 mensilità, cioè ulteriori 60 mila euro.
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