Fiuggi, Convention Ppe: Nel centro destra il leader è sempre Berlusconi
Un intervento di cuore e di pancia, quello di Tajani per introdurre Silvio Berlusconi, “Vogliamo cercare ancora un leader per il centro destra quando ce l’abbiamo qui?”
Una tre giorni di incontri e dibattiti organizzata dal PPE, quella che si è conclusa ieri (domenica 17 settembre) a Fiuggi, comune termale in provincia di Frosinone. A fare gli onori di casa, Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo. Nessuno ha voluto mancare questo appuntamento, dagli amministratori locali, ai regionali, toccando tutte le regioni italiane. Da nord a sud, tutti presenti a Fiuggi. Si è parlato di tutto, dai giovani, allo sport, alle donne, all'imprenditoria, al lavoro, alla solidarietà, politica italiana e politica estera al centro dei dibattiti, prima di arrivare al gran finale di domenica con la presenza di Silvio Berlusconi, presente nella città termale già dalla serata del sabato.
Un intervento di cuore e di pancia, quello del presidente Tajani per introdurre Silvio Berlusconi, "Dove vogliamo cercare ancora un leader per la nostra coalizione di centro destra – afferma Tajani – quando ce l'abbiamo qui? Il centro destra è nato con lui, per cui non esiste altro leader o altro candidato premier, non abbiamo bisogno di primarie, ma solo di un programma e una risposta a tutto quello che sta succedendo nella nostra politica nazionale". Berlusconi,pronto a salire sul palco e anche sulla scena delle prossime campagna elettorali. L'età e le vicissitudini non gli hanno fatto passare la sua voglia di rimettersi in gioco e di tracciare un programma per il futuro. "Per tornare a crescere il nostro paese ha bisogno di una riforma della giustizia, di meno tasse per le imprese e i cittadini e più aiuto per chi ha bisogno – questo il suo ingresso sulla scena del convegno fiuggino tra la folla che lo acclamava – Prevediamo una grande vittoria del centrodestra, dalle regionali alle politiche".
Si parla di unità del centro destra, con l'alleanza di Salvini e Meloni, si parla di sondaggi per chiedere agli elettori cosa vogliono da una squadra di governo. "Alla Lega dico che avremo sempre rispetto per le loro idee, ma la Lega sappia che il centrodestra l'abbiamo fatto noi e abbiamo sempre avuto il leader per realizzare il programma. Siamo noi che abbiamo portato al governo forze che erano sempre state escluse – prosegue, senza tralasciare le meterine dei pentastellati – il nostro programma è sempre quello di meno tasse per famiglie, partite iva e imprese, in modo da dare più lavoro a chi non ne ha. Via la tassa sulla prima casa. Basta con autorizzazioni preventive, 8000 mila euro il limite del contante e la chiusura "reale" di Equitalia".
"La nostra democrazia è stata condizionata da cinque colpi di Stato negli ultimi venti anni – conclude Berlusconi – quando un governo eletto è stato sostituito con governi che nessuno ha mai eletto. Questi colpi di Stato li abbiamo subiti, con l'assurdo allontanamento del suo leader dal Parlamento". Un'aria particolare quella di questi giorni, una grande organizzazione e una grandissima partecipazione. "La politica sempre al servizio del cittadino e non viceversa – il commento più volte ribadito dei relatori. L'auspicio è che poi avvenga davvero questo nella realtà.