I turni sono di tre ore. In ogni turno 4 o 5 persone, attrezzate di stivali alti fino al ginocchio e caraffe di caffè per tenersi svegli e caldi, perlustrano le strade di Fiumicino e, più precisamente, di Isola Sacra.
L'appuntamento è in Via Passo Buole 151, dove sventola un tricolore ad accogliere i volontari che si raccolgono per poi dividersi le arterie da controllare. Il quartier generale è sorto nell'abitazione di Luciano Cavalli, trasformato in punto di ricovero e presidio di riferimento dove convergono i volontari delle associazioni "Cittadini per Fiumicino", "2 punto 11", "Comitato Spontaneo Isola Sacra" e "Donne in Azione".
Negli ultimi mesi a Fiumicino, prima dell'emergenza maltempo, si sono verificati numerosi furti in abitazioni. Questa situazione di emergenza non ha placato l'azione dei malviventi. L'obiettivo è scongiurare che gli sciacalli colpiscano di nuovo: "Sono stati svaligiati gli appartamenti che alcune famiglie hanno dovuto momentaneamente lasciare in via Valderoa e via Trincea delle Frasche" – dichiarano i volontari che stanno per cominciare il turno.
Nei giorni scorsi, inoltre, è stato rubato anche un fuoristrada messo a disposizione della Protezione Civile da un imprenditore privato: per mettere a segno il furto sono stati anche avvelenati con alcune polpette i cani nel giardino in cui era parcheggiata la vettura.
Questi momenti di difficoltà che mettono a dura prova una comunità fanno emergere il lato più oscuro, come ladri senza scrupoli, ma contribuiscono anche a far affiorare i sentimenti nobili di una comunità, espressi da persone che sin dai primi giorni si sono messe a disposizione per portare aiuti e beni di prima necessità alle famiglie costrette a rimanere in casa.
"Quello che mi ha colpito di più è stato il silenzio assurdo vissuto nella serata di sabato scorso. Solitamente è un momento della settimana in cui si esce, pieno di vita: invece sabato le vie più trafficate erano precipitate in un vuoto di paura, tenute in ostaggio nelle case da una massa d'acqua che nessuno poteva controllare. E' stato davvero un momento irreale". A raccontare i primi soccorsi è William de Vecchis, consigliere comunale dell'opposizione che, a bordo di uno dei due fuoristrada che riuscivano a circolare, si è recato presso le famiglie più colpite.
La strada in cui ha sede il comitato sorto in maniera spontanea a un certo punto è sbarrata a causa dell'allagamento: Via Passo Buole e Via Montini sono risultate le strade più colpite dalle piogge dei giorni scorsi. Ad accompagnarmi per le strade intorno al presidio sono alcuni membri del comitato. Sul muro di recinzione di alcune abitazioni è ancora visibile il segno lasciato dall'acqua che arriva fin sopra le ginocchia. I sacchi di sabbia messi sui portoni per non far entrare l'acqua, anche se lontanamente, fanno immaginare scenari di guerra.
"Questi si sono rotti subito. I sacchi li dovevano mettere di juta": qualcuno ha fatto notare come la plastica dei sacchi si sia subito consumata facendo fuoriuscire la sabbia, rendendoli così inefficaci. La quasi totalità di queste case a Isola Sacra sono sorte tra gli anni '50 e '60, in maniera abusiva, fino alla metà degli anni '80. Se da un lato è stato sanato l'abusivismo che ha contribuito a far fiorire un grande paese, dall'altro non è stata creata un'adeguata rete fognaria o quella delle cosiddete acque bianche.
Eppure la causa dei gravi disagi vissuti nei giorni scorsi sembra che a molti sia ben chiara: "Le pompe idrovore non hanno funzionato a dovere" – dichiara Fabrizio Pagliuca del "Comitato Spontaneo di Isola Sacra". La gestione dell'impianto sotto accusa sarebbe di competenza del Consorzio di Bonifica, che fa capo alla Regione Lazio. Sul perchè l'impianto non abbia funzionato a dovere permangono i dubbi.
Mentre ad esempio il territorio dell'aeroporto Leonardo Da Vinci non è stato minimamente colpito dalle pesanti piogge, perchè dotato di un sistema di pompe idrovore autonomo, a Isola Sacra la situazione è molto diversa. Il tour con i volontari prosegue tra le abitazioni di Isola Sacra dove i militari dell'Esercito stanno pompando via l'acqua con i loro mezzi: i ragazzi in mimetica vengono da Caserta, sono arrivati tre giorni fa e alloggiano presso il Centro Catalani. Qui è stata anche allestita una mensa e raccolti i viveri che sono stati poi distribuiti alle famiglie con le case rese inagibili dall'acqua. La situazione, poco alla volta, sta tornando alla normalità e il numero sempre minore delle persone che si recano alla mensa del Centro Catalani ne è una testimonianza. Una piccola buona notizia dopo giorni di fango e paura.
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