Fiumicino, “Non fumate sull’autobus”: autista aggredito dal branco
Ancora un episodio di aggressioni fisiche e verbali nei confronti degli autisti del pubblico trasporto. Stavolta a Fiumicino
Sono le nove del mattino al capolinea degli autobus di Fiumicino, in via Alcide De Gasperi. Tra i passeggeri c’è un gruppo di ragazzi, probabilmente annoiati, sicuramente violenti, che iniziano a fumare all’interno nel bus.
«Tutto è iniziato quando l’autista invitava i ragazzi a fumare a terra e non all’interno del bus, tra l’altro fermo al capolinea, dove a bordo era seduta una famiglia con tanto di bambini – dice Saverio Schergna, sindacalista dell’Usb al Messaggero di oggi. «Il gruppo di giovani non digeriva l’invito e iniziavano a insultare il conducente che una volta sceso veniva aggredito con spinte, sputi e insulti. Sul posto arrivava una pattuglia della polizia di Stato che sedava gli animi e invitava il conducente a effettuare la corsa dopo che i ragazzi si erano allontanati».
Non contenti sono tornati al capolinea
Dopo qualche ora, eccoli di nuovo, decisi a spaventare passeggeri e autisti con il loro atteggiamento aggressivo e impudente. Questa volta a farne le spese è un autista della linea 7. Il branco è salito sul bus dichiarando apertamente che non avrebbero pagato il biglietto visto che nemmeno la polizia poche ore prima aveva agito nei loro confronti.
Le aggressioni nei confronti degli autisti delle linee pubbliche, denunciano dal sindacato, si moltiplicano e vanno avanti da mesi con le denunce del personale che cadono nel vuoto. I mezzi a disposizione del personale del servizio urbano di Fiumicino sono privi di cabine blindate del posto guida e il conducente non sempre riesce a alzare la voce contro chi in vettura viola il regolamento comunale.
Stop al servizio pubblico
Alla fine, i dipendenti rimasti inascoltati e costretti a lavorare con la paura di subire aggressioni, hanno chiesto aiuto al Sindacato Usb che ha scritto per mano del Segretario regionale Michele Frullo, una lettera indirizzata al Sindaco e al Commissariato Ps di Fiumicino chiedendo, qualora le aggressioni non terminassero presto, di sospendere il servizio di trasporto pubblico.