Questa mattina al liceo Baffi di Fiumicino, non è stato un martedì qualunque. L’utilizzo di uno spray al peperoncino ha innsecato una serie di realizioni di malessere fisico e panico nella scuola. Molti ragazzi hanno accusato vomito e sangue dal naso, una professoressa è stata portata al Pronto Soccorso Grassi di Ostia.
I carabinieri e le ambulanze sono giunti tempestivamente sul posto e hanno eseguito sopralluoghi per capire da dove abbia avuto origine il caos, interrogando anche i ragazzi; dalle loro testimonianze sembra che lo spruzzo sia partito da una classe provocando una nube tossica. Una professoressa ha aperto la finestra dell’aula ma non è bastato a scongiurare malori.
Il comunicato rilaciato dal liceo firmata dal dirigente scolastico Monica Bernard, afferma che il fatto avvenuto è molto serio e verranno presi severi provvidimenti verso il responsabile. Rassicura però che il fatto non incide sul clima di solidarietà della scuola e che le lezioni stanno iniziando a riprendere regolarmente.
Proprio lunedì 18 novembre scorso, a Milano, una “bravata” simile aveva creato gravi danni in una scuola media, con una ragazzina asmatica che è stata trasportata al pronto soccorso in codice giallo.
Ci si domanda ora come regolare l’utilizzo di questi strumenti di difesa personale, che possono diventare davvero pericolosi in situazini dove c’è folla e soggetti la cui salute e le condizioni respiratorie sono fragili.
In Italia lo spray urticante è in vendita liberamente e si può trovare in internet e negosi specializzzati, ma dal 2011 perfino in alcuni supermercati e farmacie. L’oggetto è nato per dare una possibilità di scampo alle donne quando subiscono tentativi di stupro o aggressione, e ricordiamo che a Milano una ragazza di 25 anni è riuscita a scappare da un uomo che l’aveva molestata alla stazione Garibaldi.
La sostanza che rende terribilmente doloroso e insopportabile il liquido vaporizzato è la capsaicina, un composto di laboratorio che causa lacrimazione e difficoltà respiratorie già solo arrivando alle vie aeree. Si trova già allo stato naturale nel peperoncino che si utilizza in ambito culinario.
Insomma l’insicurezza costante in cui vivono le donne, ha portato all’ideazione di questi congegni, i quali però possono avere effetti molto gravi se utilizzati in modo sconsiderato o se giungono al naso di persone con una salute precaria.
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