Non è stata, tecnicamente parlando, una bella finale. Entrambe le nostre connazionali erano tese e la paura di perdere ha bloccato loro il braccio, appesantito le gambe ed annebbiato i pensieri. Normale fosse così, per Pennetta e Vinci era l'occasione della vita, l'ultimo treno che passava per centrare l'obiettivo che rende grandiosa una già ottima carriera e degna di essere ricordata ad imperitura memoria. A prenderlo al volo è stata la brindisina Flavia Pennetta, più centrata nei momenti decisivi dell'incontro, con il suo strepitoso rovescio bimane lungolinea che le ha consentito di portare a casa i punti fondamentali per la vittoria. La Vinci è apparsa già nel primo set, vinto dalla Pennetta al tie-break, stanca fisicamente per l'impresa del giorno precedente contro Serena Williams e svuotata mentalmente tanto da subire un rapido 0 – 4 nel secondo set, gap decisivo che ha portato Flavia a trionfare per 7 – 6 / 6 – 2. Si poteva intuire che per Roberta Vinci sarebbe stato difficile ricaricarsi fisicamente e mentalmente in appena 24 ore. Partite come quella contro la Williams ti fanno sì entrare di diritto nella storia del Tennis, ma ti lasciano anche senza le energie necessarie per affrontare il giorno dopo una nuova battaglia. La pioggia dei giorni scorsi, che ha costretto gli organizzatori a comprimere l'ordine di gioco, ha facilitato senza dubbio la Pennetta, che con la Halep ha giocato in scioltezza senza affaticarsi troppo, mentre alla Vinci sarebbe servito il classico riposo di 48 ore tra un match e l'altro. Ma con i se ed i ma non si va da nessuna parte, alla fine ha vinto quella che, complessivamente, può essere considerata la più grande tennista italiana di sempre e sarebbe stato un peccato se avesse chiuso la carriera senza la conquista di uno Slam.
Ne ha sempre avuto i mezzi tecnici, ma problemi al polso e limiti caratteriali ne hanno sempre frenato la corsa verso il successo. Ed è stato emozionante vedere la premiazione dove le due amiche, sedute l'una di fianco all'altra prima di salire sul podio, hanno dispensato la loro gioia e sincerità, godendo del momento nel migliore dei modi. E, con grande sorpresa, la Pennetta ha annunciato il suo ritiro dalle gare ufficiali al termine di questa stagione, proprio all'apice della carriera. Forse è meglio così, piuttosto che spegnersi lentamente cosa c'è di più bello che abbandonare la scena dopo aver conquistato uno Slam a 33 anni (la più "vecchia" vincitrice del primo slam in carriera di sempre) e raggiunto il proprio best ranking issandosi all'ottavo posto della graduatoria mondiale? Chapeau Flavia!
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