Flick, presidente emerito Corte Costituzionale: “Vaccino si può introdurre come obbligo”

Secondo Giovanni Maria Flick, il vaccino può essere obbligatorio senza ledere quanto stabilito dalla nostra Costituzione

Vaccino introdotto come obbligo per legge, è possibile?

Gennaio 2021. Dopo un anno drammatico per la pandemia da Sars-coV-2 arriva finalmente il vaccino. La corsa alla giusta dose di Rna messaggero che stimoli il sistema immunitario a produrre anticorpi prima di entrare eventualmente in contatto con l’agente patogeno, termina in tempi record con l’annuncio di diverse formulazioni da ogni parte del mondo.

Non solo “no vax”, i dubbi dei cittadini

Ma i guai per il governo italiano sono solo all’inizio. Oltre ai dichiarati no vax vi sono anche cittadini “comuni” che senza ideologie o preconcetti, sono titubanti e preoccupati di fronte all’invito del governo a vaccinarsi.

Secondo i sondaggi nella popolazione c’è scarsa fiducia nel vaccino in quanto la ricerca ha impiegato solo alcuni mesi e non diversi anni per formulare la combinazione.

Un altro motivo che orienterebbe le persone verso questa scelta è l’opinione secondo la quale le alternative terapeutiche come il plasma sono state poco studiate se non direttamente escluse e tacciate di anti-scientificità. Anche se al momento del dibattito ci sono medici, infermieri e operatori sanitari la questione si sta già estendendo a tutta la cittadinanza.

Le malattie virali, come il Covid-19 diffuso dal virus Sars-coV-2 sono malattie sociali, dunque non vi è modo di interrompere la catena dei contagi se non bloccando la trasmissione tra esseri umani.

Si discute dunque su come conciliare in un paese democratico, la garanzia del rispetto della salute pubblica e la libertà personale. In Europa e in Occidente le nostre società si fondano sui diritti inviolabili del singolo, ma lo stato di diritto in questi termini prevede anche doveri inderogabili. Insomma, ciascuno è libero di non vaccinarsi, ma nessuno può essere libero di infettare altri. Un nodo politico, un rompicapo giuridico e una questione filosofica.

Vaccino come obbligo e articolo 32 della Costituzione Italiana

Secondo Giovanni Maria Flick (1940) presidente emerito della Corte Corte Costituzionale, giurista e politico italiano, il vaccino può essere obbligatorio senza ledere quanto stabilito dalla nostra Costituzione.

Dichiara infatti che “L’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus è certamente una ipotesi costituzionalmente praticabile, attraverso una legge del Parlamento o di un decreto legge del governo che sia poi convertito in legge”.

E alla domanda se questo non entri in conflitto con la libertà personale garantita dall’articolo 32 risponde.

“L’articolo 32 della Costituzione, per ragioni storiche, guarda soprattutto alla possibilità di rifiutare un intervento medico, perché ha presente i processi dei medici a Norimberga e le atrocità degli esperimenti nazisti. Ma la stessa Carta parla sia di diritto fondamentale dei cittadini che di interesse della collettività”. L’articolo 32 recita infatti: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. ed è proprio in questa ‘disposizione di legge’ che si troverebbe la soluzione.

Secondo Flick la gestione della propria salute è di competenza del soggetto ma al contempo è inserita in una logica civile solidale e responsabile della comunità, implicando obbligo o forte raccomandazione. Questo è provato dal fatto che lo Stato prevede e riconosce anche un indennizzo a coloro che subiscano un danno da tale pratica.

La sentenza n.5 sul trattamento sanitario, vaccino come obbligo o forte raccomandazione

Inoltre la sentenza n. 5 del 2018 afferma che: “La legge impositiva del trattamento sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione. Se il trattamento è diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri (…)”.

“si dovrà valutare”, spiega Flick ad AdnKronos, “se sia meglio la forte raccomandazione oppure l’obbligatorietà. Ma se si impone un obbligo e si introduce una sanzione, poi vanno mantenuti; con sanzioni che siano proporzionate alla gravità della disobbedienza e che dunque difficilmente possano arrivare fino alla coazione alla vaccinazione. E ricordando sempre che un dovere diventa poi anche un diritto alla vaccinazione”.

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