Tragedia nel tratto di mare davanti alla costa di Focene, dove ieri mattina due romani, entrambi appassionati di pesca subacquea in apnea, sono annegati nel giro di poche ore. Alle 7:30, R.B., 57 anni, si è tuffato nonostante il forte vento e onde alte circa 1,5 metri, ignorando i consigli degli amici che lo avevano esortato a desistere. Franco, un amico di R.B., ha dichiarato con occhi lucidi: «Più volte abbiamo detto a Roberto di rinunciare a immergersi viste le condizioni del mare. Lui non ci ha voluto ascoltare e si è tuffato». R.B. ha raggiunto la scogliera tra i chioschi Youth Cafè e Malibù, iniziando a immergersi senza una boa di segnalazione. Quando i pescatori sulla scogliera non lo hanno più visto riemergere, hanno dato l’allarme. Le ricerche, condotte dai bagnini, dalla guardia costiera, dai romani in spiaggia e dall’elicottero dei vigili del fuoco, sono durate per ore. Alle 13, l’assistente ai bagnanti della spiaggia “Altamarea” ha avvistato il corpo, che è stato portato a riva, ma nonostante i tentativi di rianimazione, i sanitari dell’Ares 118 hanno confermato il decesso.
Un altro annegamento si è verificato un chilometro più a nord, davanti al chiosco “Sunset Blue County”. Alle 8 circa, F.C., 55 anni, si è preparato con muta, pinne, cintura con pesi, maschera e boa di salvataggio per una mattinata di pesca in apnea. Ignorando le condizioni marine avverse, ha raggiunto la diga soffolta. Il bagnino, che ha voluto restare anonimo, ha dichiarato: «Le mie attenzioni si sono posate subito sul sub e sulla boa galleggiante che mi consentiva di seguirne gli spostamenti. Mi sono preoccupato quando l’ho visto oltre la soffolta. Poco dopo, i pescatori hanno lanciato l’allarme perché lo hanno visto in difficoltà». Il bagnino ha messo in acqua il pattino, raggiungendo la boa di salvataggio e tirando il sub in superficie. Tuttavia, la cintura con i pesi impediva di sollevarlo sul pattino. Con l’aiuto di un collega, lo ha portato a riva, dove hanno tentato la rianimazione, senza successo. Sembra che in entrambi i casi un malore abbia preceduto l’annegamento.
Il neo-comandante della Capitaneria di porto, Silvestro Girgenti, ha lodato la prontezza e la professionalità degli assistenti ai bagnanti, raccomandando prudenza a chi svolge attività marittime, sottolineando l’importanza della sicurezza.
L’estate porta con sé giornate di sole e mare, ma anche potenziali pericoli. Annegare è un rischio reale, ma può essere prevenuto con alcune precauzioni fondamentali.
Innanzitutto, è essenziale rispettare le bandiere di segnalazione che indicano le condizioni del mare: verde per acque calme, gialla per mare leggermente mosso e rossa per condizioni pericolose. Nuotare solo in aree sorvegliate dai bagnini aumenta significativamente la sicurezza, poiché i soccorritori possono intervenire rapidamente in caso di difficoltà.
Le correnti marine rappresentano un pericolo particolare. In caso di trascinamento, è importante nuotare parallelamente alla riva per uscire dalla corrente prima di dirigersi verso la spiaggia. È altresì consigliabile evitare di entrare in acqua subito dopo aver mangiato o consumato alcolici, poiché ciò può causare crampi o ridurre i riflessi.
Infine, rimanere idratati e protetti dal sole può prevenire colpi di calore e affaticamento, riducendo il rischio di incidenti.
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