Era stato sorpreso a Fondi dai Carabinieri nella serata del 7 febbraio mentre si apprestava a spacciare eroina e, una volta accortosi della presenza dei militari, aveva tentato di disfarsi di un involucro contenente circa 6,5 grammi di eroina. Il 31enne indiano S.K., senza fissa dimora, era stato arrestato come da prassi, in attesa del processo per direttissima.
Sembrava la classica vicenda del pusher arrestato ma in tribunale è arrivato un colpo di scena: l'uomo ha infatti fornito generalità diverse rispetto a quelle dichiarate ai Carabinieri al momento dell'arresto. Ma soprattutto ha dichiarato che gli stessi Carabinieri lo usavano come informatore, nell'intento di soprendere gli spacciatori, e per giunta gli pagavano anche il cibo e i biglietti del treno al fine di metterlo in condizione di svolgere questa mansione. Ovviamente il giudice del tribunale di Latina, Lucia Aielli, non ha creduto a questa versione e così la posizione dell'indiano si è aggravata, dal momento che oltre alla convalida dell'arresto, l'uomo è ora indagato anche per calunnia e false dichiarazioni al magistrato. Nel frattempo, il processo per direttissima è stato rinviato al 18 marzo.
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