Formia-Gaeta: il futuro corre su binari leggeri. Arriva la tramvia?

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla nuova tramvia che potrebbe ridefinire la mobilità tra Formia e Gaeta

tramvia

La storica ferrovia “Littorina” tra Formia e Gaeta, ferma ai tempi del Covid, si avvia verso una rivoluzione: diventerà una moderna tramvia. Tra progetti sospesi, costi in aumento e nuove tecnologie, la Regione Lazio punta su una soluzione più efficiente e sostenibile. Ecco cosa c’è da sapere su questa trasformazione che potrebbe ridefinire la mobilità tra i due centri.

Un progetto nato (troppo) lentamente

La Formia-Gaeta è una linea ferroviaria lunga 9 km, diramazione della Roma-Napoli via Formia, la sua storia recente è segnata da ritardi e difficoltà, il primo passo verso il recupero risale al 2006, quando fu approvato il progetto preliminare.

Due anni dopo, l’accordo tra Ministero delle Infrastrutture e Regione Lazio stanziava 8 milioni di euro per riattivare i primi 6 km, ai quali si aggiunsero altri 2 milioni nel 2016 per completare l’intera tratta fino a Gaeta.

Tuttavia, i lavori sono rimasti bloccati per oltre un decennio, e solo nel 2020 sono stati aperti i primi cantieri. La pandemia ha rallentato ulteriormente il tutto, ma il vero colpo è arrivato nel 2022, quando la Regione Lazio ha richiesto una revisione del progetto per includere sistemi di trazione elettrica, in linea con la transizione energetica.

I costi lievitano, i lavori cambiano rotta

Il progetto ha subito un drastico aumento dei costi: tra il rincaro delle materie prime e problemi idraulici non previsti lungo il tracciato, il Consorzio Industriale del Lazio, inizialmente incaricato dei lavori, ha stimato una spesa totale di 25 milioni di euro, contro i 10 inizialmente stanziati.

Nel 2023 è subentrata Astral, l’azienda regionale per la mobilità, e la Regione ha richiesto ulteriori 20,6 milioni di euro nell’ambito dell’Accordo di Coesione 2021-2027, la novità più importante è però un cambio radicale del progetto: al posto del treno, la linea sarà trasformata in una tramvia.

Perché una tramvia?

La scelta della tramvia non è casuale. Una linea ferroviaria tradizionale, con un treno che si muove a spola tra Formia e Gaeta ogni 20 minuti, risulterebbe sovradimensionata rispetto alla lunghezza della tratta e alla domanda di trasporto prevista.

Al contrario il tram offre maggiore flessibilità e costi di gestione più contenuti, mantenendo al contempo un servizio efficiente e sostenibile, si tratta di un modello di tram-treno, in cui i veicoli leggeri viaggiano su binari preesistenti, offrendo una soluzione intermedia tra il treno e il tram urbano.

Questa configurazione permette di adattarsi meglio alle esigenze dei due comuni e di favorire un utilizzo più integrato della linea, inoltre, grazie alla trazione elettrica, il sistema sarà in linea con gli obiettivi di sostenibilità e riduzione delle emissioni.

Un’opportunità per il territorio

La nuova tramvia potrebbe rappresentare un’occasione di rilancio per l’intera area, un collegamento rapido e frequente tra Formia e Gaeta migliorerebbe la mobilità locale, facilitando l’accesso a servizi, scuole e attività commerciali, inoltre, potrebbe incentivare il turismo, permettendo ai visitatori di spostarsi facilmente tra la costa e l’entroterra. L’investimento in infrastrutture sostenibili è anche un segnale importante per i cittadini, dimostrando che la Regione Lazio sta cercando di rispondere alle sfide del presente con soluzioni innovative e orientate al futuro.

Non mancano, però, le incognite: l’aumento dei costi e i ritardi accumulati negli anni hanno già sollevato critiche, e sarà essenziale rispettare i nuovi tempi di consegna per non perdere ulteriori fondi, inoltre, sarà fondamentale garantire un’integrazione efficace con il resto del sistema di trasporto pubblico, per rendere la tramvia realmente utile e attrattiva.

Troppi disagi sui treni del Lazio: convocato un tavolo tecnico

Viaggi lunghi, guasti imprevisti e ritardi cronici: questa è ormai la quotidianità per migliaia di pendolari che utilizzano i treni del Lazio, i disagi, che negli ultimi mesi hanno raggiunto livelli insostenibili, hanno spinto l’assessore regionale alla Mobilità, Fabrizio Ghera, a chiedere spiegazioni ai vertici di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Secondo quanto riportato, i problemi sono molteplici e diffusi su diverse tratte: si parla di guasti ai deviatoi, circuiti di binario difettosi, interruzioni alle sezioni di blocco, impianti di segnalamento in avaria e passaggi a livello non funzionanti. A questi si sommano eventi esterni di varia natura che complicano ulteriormente il quadro.

Non basta: i lavori di ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria – seppur necessari per il futuro – contribuiscono a creare indisponibilità di tratti di linea e rallentamenti sul breve termine.

Ghera ha definito questi disagi come “non giustificati” e ha richiesto la convocazione di un tavolo tecnico con Trenitalia e RFI entro la fine dell’anno, l’obiettivo è duplice: chiarire le responsabilità dietro i disservizi e individuare misure concrete per ridurre l’impatto dei cantieri futuri.

Una richiesta che arriva in un momento delicato, poiché la pressione dei pendolari è sempre più forte. “È inaccettabile che i lavori di potenziamento, seppur fondamentali, creino un disagio così grave senza adeguate alternative per chi viaggia ogni giorno”, ha dichiarato l’assessore, i pendolari lamentano non solo ritardi consistenti ma anche condizioni di viaggio difficili, con treni sovraffollati e informazioni spesso carenti.

La situazione della rete ferroviaria laziale è complessa: negli ultimi anni si sono moltiplicati gli investimenti per migliorare infrastrutture e servizi, ma i benefici sembrano ancora lontani, nel frattempo, migliaia di persone continuano a subire le conseguenze di una gestione che, secondo molti, richiede maggiore coordinamento e tempestività.

Nuova gara per i traghetti verso Ponza e Ventotene: cosa cambia?

Dopo anni di stallo e una lunga battaglia legale, la Regione Lazio tenta di rilanciare il trasporto marittimo verso le isole di Ponza e Ventotene. Una nuova gara è in arrivo, con modifiche pensate per superare le criticità del passato. Tra continuità territoriale, infrastrutture da adeguare e sfide economiche, scopriamo cosa significa tutto questo per residenti e turisti.

Se pensate che organizzare una vacanza a Ponza o Ventotene sia complicato, immaginate cosa significhi gestire il trasporto marittimo verso queste isole, dopo anni di difficoltà.

Perché è importante?

Ponza e Ventotene non sono solo destinazioni turistiche; per chi ci vive, i collegamenti marittimi sono un servizio essenziale, rifornimenti, spostamenti per studio, lavoro o sanità: tutto passa dal mare. È per questo che la Regione è obbligata a garantire un servizio efficiente, anche quando gli operatori privati fanno fatica a renderlo economicamente sostenibile.

Nel 2023 la prima gara per l’affidamento del servizio è andata deserta: nessuna società si è fatta avanti, nell’anno in corso invece un nuovo bando è stato bloccato da un ricorso al TAR, ma la Regione non si è arresa e ora propone una terza soluzione, modificando alcune condizioni ritenute problematiche.

Cosa cambia con la nuova gara?

La principale novità riguarda la linea veloce tra Terracina e Ponza, che non sarà più obbligatoria nel bando. Questo collegamento, richiesto nella precedente gara, era stato considerato non sostenibile economicamente dalle società concorrenti, al suo posto, la Regione punta su collegamenti consolidati come:

  • Formia-Ponza e Formia-Ventotene, con traghetti Ro-Ro (adatti sia a passeggeri che a veicoli) e navi veloci aliscafo.
  • Anzio-Ponza, coperta da unità veloci aliscafo.

In parallelo, sarà adeguato il porto di Terracina per ospitare navi di stazza maggiore, in modo da garantire collegamenti più versatili in futuro.

Quanto vale il servizio?

Il precedente bando prevedeva un contratto di 5 anni per un valore complessivo di circa 89,8 milioni di euro, con la possibilità di una proroga di 6 mesi, la nuova gara manterrà una durata simile, ma gli importi saranno aggiornati in base agli indici ISTAT sul costo della vita.

E nel frattempo?

Per evitare interruzioni nei collegamenti, la Regione ha prorogato il contratto con la Laziomar, l’attuale operatore del servizio, una scelta obbligata per garantire continuità territoriale, ma che aumenta l’urgenza di concludere la nuova procedura nel più breve tempo possibile.

Nonostante le modifiche, il successo della nuova gara non è garantito, le compagnie di navigazione devono valutare attentamente costi, rischi e ricavi prima di partecipare, e poi c’è il nodo infrastrutturale: porti come quello di Terracina richiedono interventi importanti per ospitare navi più grandi.

Cosa significa per i cittadini?

Per chi vive o visita Ponza e Ventotene, la posta in gioco è alta. Un sistema di trasporti efficiente significa meno isolamento per i residenti e più opportunità per i turisti di godersi le bellezze di queste isole, ma è anche un test per l’intero sistema pubblico: riuscirà la Regione Lazio a bilanciare le esigenze dei cittadini e quelle degli operatori privati?

Odissea Quotidiana e Il Quotidiano del Lazio seguiranno da vicino gli sviluppi di questo e di altri progetti, e per conoscere gli aggiornamenti sul trasporto pubblico della città, visitate il nostro blog. Troverete notizie, approfondimenti e il calendario aggiornato delle chiusure.

A cura di Andrea Castano – Odissea Quotidiana