Forte contestazione al vescovo Apicella
Nella messa d’insediamento di Don Alberto a Gavignano i parrocchiani urlano contro il vescovo
Stamane un centinaio di parrocchiani di San Sebastiano Martire di Valmontone si sono recati a Gavignano per la messa d’insediamento di Don Alberto Raviglia. Alcuni di loro si erano organizzati da Valmontone con un pullman per sostenere il loro parroco in questa giornata che sanciva il trasferimento ufficiale a Gavignano. Chi ci ha letto in questi mesi ha potuto seguire la controversia tra il vescovo della Diocesi di Velletri – Segni, Mons. Vincenzo Apicella e i parrocchiani valmontonesi, che non hanno mai accettato la sua decisione di trasferire, dopo 40 anni, Don Alberto a un’altra parrocchia. Quello di oggi è stato un ulteriore segno di disapprovazione.
Presenti le Autorità, la banda e il vescovo Apicella, che al momento della lettura del decreto che ufficializzava l’insediamento a parroco di Don Alberto Raviglia a Gavignano, è stato fortemente contestato dai parrocchiani: “Vergogna” gli hanno ripetuto più volte e poi hanno lasciato la chiesa.
Prima dell’accaduto, Loredana, la sorella di Don Alberto, aveva chiesto con umiltà, visto che sia Don Alberto, legato alla sua Parrocchia e ai parrocchiani da oltre 40 anni, che l’ex parroco di Gavignano, non gradivano il trasferimento, di congelare questo “immotivato trasferimento”, da un punto di vista giuridico e umano.
Il vescovo, da parte sua, ha ribadito con forza che è un trasferimento che rientra nella normalità delle cose e che un parroco non appartiene a una singola parrocchia, ma è soggetto a trasferimenti, come lo è stato lui nella sua carriera ecclesiastica, pur se questo significa dolore e sofferenza per chi lo subisce, e alle urla ha risposto con altrettante urla e inviti a lasciare la chiesa.
Un Don Alberto Raviglia, commosso e applauditissimo, è stato abbracciato dall’inizio alla fine da tutti i suoi parrocchiani, vecchi e nuovi.