Per i greci la sepoltura era fondamentale. L’anima di chi non la riceveva, era destinata a vagare senza fine in una zona sotterranea posta al di fuori dell'Ade.
Così è stato per Aiace, che nella tragedia di Sofocle ha ricevuto il dono della sepoltura grazie ad Ulisse.
Così è stato per Icaro, rimasto insepolto dopo esser precipitato mentre volava con le ali di cera, che non hanno resistito al calore emanato dal Sole.
Così è stato per Ettore.
Le pagine del troiano Ettore contro il pelide Achille, sono tra le più belle dell’Iliade.
I due si scontrano perché Ettore aveva ucciso il cugino di Achille.
Ettore è destinato a morire, ma da eroe non si sottrae allo scontro.
È proprio Achille, però, dopo averlo ucciso, a commettere un gesto empio ed irrispettoso: prende il suo corpo e gli nega sepoltura. Così Priamo, re di Troia e padre di Ettore, si reca all’accampamento di Achille per convincerlo a restituirgli il corpo di suo figlio. Alla fine Achille, provando pietà per il “vecchio” Priamo, si decide ad esaudire il suo desiderio.
Perché la sepoltura ha un valore simbolico. Vuol dire: “e ora riposa in pace”. Vuol dire potersi recare sulla tomba del compianto e pregare.
E Franco Califano non sapeva che gli sarebbe toccata una lunga agonia in attesa di una degna sepoltura.
Il cantautore romano è morto lo scorso 30 marzo, e dopo 40 giorni nessun cimitero ha ancora accolto il suo corpo, ora ospitato in un loculo pubblico del cimitero di Ardea.
Er Califfo, negli ultimi anni della sua vita, non navigava nell’oro.
Non a caso, tre anni fa, aveva chiesto di poter usufruire della legge Bacchelli, la quale prevede un sussidio mensile vitalizio per quanti abbiano dato lustro, in vita, alla cultura italiana.
Per questo, ancora non si è provveduto alla sua sepoltura.
Quindi, a prendersi cura del caso, appresa la notizia, è stato il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini.
In una nota della Società Italiana degli Autori ed Editori, infatti, si legge che “sentito il Commissario straordinario Gian Luigi Rondi e il presidente designato Gino Paoli, il direttore generale della Siae è intenzionato ad offrire un contributo economico sia per risolvere il problema della tumulazione sia per ogni necessità del futuro museo dedicato all’autore di 'La musica è finita', 'E la chiamano estate' e tanti altri importanti successi”.
Rondi ha quindi dato il via libera all’intervento ufficiale del direttore generale Blandini.
“Faremo di tutto per rispettare le sue ultime volontà – ha dichiarato l'avvocato Marco Mastracci, legale di Califano – ovvero essere sepolto accanto al fratello Salvatore, morto a 40 anni, e al nipote Franco, morto di leucemia a 18 anni. E scriveremo sulla lapide il titolo della sua canzone 'Non escludo il ritorno', così come ci aveva chiesto. Ad Ardea sarà allestito il suo museo personale dove saranno raccolti i suoi strumenti e tutto quello che più era caro al maestro. Sarà anche la sede di un'associazione che porterà il suo nome, per ragazzi che vogliano studiare musica, come lui avrebbe voluto”.
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