“La cosa più bella del nostre serate? Quando qualcuno del pubblico a fine concerto ci ringrazia. Oppure quando qualcun altro confessa sorpreso di non sapere che dietro quella canzone lì ci fosse la firma del maestro Califano. Questo è proprio uno dei nostri obiettivi, continuare a far conoscere il suo bagaglio culturale musicale”.
Parla così Ezio Capri, voce e leader di una tribute band che canta Califano, Band De Borgata.
“Sono convinto che Califano artista non abbia avuto la giusta riconoscenza per tutto il bagaglio musicale culturale che ci ha lasciato. Anche al Festival della Canzone a Sanremo ogni anno ricordano artisti scomparsi, Califano ha scritto più di 1400 testi, alcuni memorabili, eppure è dimenticato. Qualcuno pensa che sia a causa delle sue scelte politiche, ma chissà come stanno le cose.
Per me cantare e interpretare le canzoni e la poesia del Maestro è sempre un’emozione irripetibile. Quando sono da solo e guardo le immagini delle sue interviste mi commuovo. E quando salgo sul palco cerco in tutti modi di far rivivere agli spettatori le emozioni che lui ci faceva provare nelle sue serate. Spero di trasferire al pubblico almeno l’1% di quello che faceva lui. Tra le persone intorno al mondo Califano, c’è chi mi critica per come lo interpreto, perché uso vestirmi come lui e cerco di assomigliargli il più possibile, senza però scimmiottarlo.
Lo faccio per cercare di riaccendere le stesse emozioni che lui faceva vivere a noi durante i suoi concerti e vedo che viene molto apprezzato dalla maggior parte del pubblico.
Califano ho avuto modo di incontrarlo e conoscerlo diverse volte. Non so, forse per il troppo rispetto che ho e che ho avuto per questo artista non ho avuto mai il coraggio di disturbarlo per una foto o per un autografo.
Nel mondo della musica le rivalità ci sono sempre state e così anche purtroppo per quanto riguarda i tributi a Califano c’è chi si arroga il diritto di interpretare, cantare le sue canzoni pensando di essere l’unico a poterlo fare. Penso che non sia così, la cultura della musica è di tutti e al servizio di tutti e ognuno la interpreta come vuole, sempre rispettando l’artista.
Purtroppo in un mondo pervaso dalla cattiveria, pochi giorni dopo aver pubblicato la grafica dell’evento che si sarebbe tenuto il 29 marzo alle ore 21 in diretta streaming live su Facebook, qualche buon samaritano ha pensato bene di cercare nel mio profilo personale alcuni commenti forse poco garbati e segnalarli ai gestori di Facebook, facendomi bloccare in questo modo le dirette live.
Sono iscritto a Facebook da anni e una cosa del genere non mi era mai capitata. Non ho avuto mai restrizioni dai gestori del social e presumo che la segnalazione sia stata fatta esclusivamente per crearmi problemi sulla mia diretta Facebook del 29 marzo. Sarebbe stato un omaggio al Califfo”.
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