Frascati, Loira, Borgogna. Luoghi diversi, esposizioni diverse, vitigni diversi, filosofie diverse, con un unico grande denominatore comune: vocazione a produrre eccellenti vini bianchi. Ed è proprio dal concetto di eccellenza e dalla voglia di incontro tra culture storiche della gastronomia e del vino, che nasce l’idea di “Frascati Incontra”, un format volto a far abbracciare nel piatto e nel bicchiere universi lontani, che poi alla resa dei conti, anche se divisi da migliaia di Km, suonano lo stesso spartito e così lontani non sono mai.
Sabato 8 e domenica 9 ottobre, presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati, attraverso banchi di assaggio e due masterclass d’eccezione, il vino Frascati sarà il padrone di casa che accoglierà i vini francesi delle regioni Borgogna e Loira. “I grappoli di malvasia di candia e malvasia puntinata che rigogliosi crescono sulle nostre vigne, incontreranno le bacche del vitigno aligoté che certifica le sue migliori espressioni in Borgogna, e lo chenin blanc che in Loira trova la sua terra d’elezione”, spiega Claudio Cerroni, 41 anni, professore di Filosofia e Storia al Liceo Cicerone di Frascati, ex rugbista e assessore all’agricoltura al comune di Frascati.
“L’evento si snoderà attraverso una due giorni con il vino protagonista, presso i locali delle Scuderie Aldobrandini”, continua Cerroni, “dove oltre ai banchi d’assaggio delle aziende locali, domenica 9 alle 18:30 prenderà vita una masterclass memorabile che vedrà come oratori d’eccezione il professor Jacky Rigaux e l’esperto di vini internazionale Christian Roger, che racconteranno territori e la tecnica di degustazione geosensoriale”.
Assessore Cerroni, Frascati e il suo vino sono da sempre un binomio inscindibile. Comunicare l’uno significa automaticamente raccontare l’altro, una bella responsabilità
“Assolutamente sì! Per storia, tradizione e nome. Siamo uno dei pochi casi, dove il nome del comune è identico a quello del vino, ed è inevitabile che l’immagine verso l’esterno sia unica. Stappare oggi una bottiglia di Frascati e versarla nel calice, significa aprire un libro che racconta una storia meravigliosa. Una storia che parte da lontano, dove il mondo vigna si fonde con la storia dell’uomo, la supporta e gli dona addirittura rifugio quando serve”.
Rifugio? Non stiamo esagerando? Si spieghi meglio
“Vi invito a visitare le aziende vitivinicole più vecchie, e scoprirete che durante la seconda guerra mondiale, le grotte che fungevano da cantine, hanno dato accoglienza e riparo alle famiglie frascatane durante i bombardamenti. È un’esperienza molto coinvolgente ed emozionante. Sulle pareti si possono leggere ancora i nomi di chi era rifugiato, e sono visibili ad occhio nudo sulla pietra, i segni dei colpi di piccone e scalpello necessari a scavare le nicchie”.
Nella masterclass di domenica 9 ottobre, la storia del Frascati si allaccerà alla storia dei vini francesi “Esattamente. Sarà una fusione di vissuto tra i vini di casa nostra e quelli d’oltralpe. Come dicono i francesi il protagonista sarà il Terroire, termine che raccoglie e avvinghia il territorio in un abbraccio che vede interpreti principali i volti, la potatura, le botti, i luoghi, e tutto quello che rende un territorio unico e non replicabile!”
Tim Ballo
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