Pubblichiamo il comunicato inviatoci dal presidente del circolo del Nuovo Centro Destra di Frascati, Claudio Cerroni:
“Ѐ nato il circolo cittadino del Nuovo Centro Destra, ‘Insieme si può!’, costituito il 23 gennaio scorso, al quale partecipa anche il consigliere comunale Simone Carboni. Il circolo si propone di formare a livello cittadino un aggregato umano che possa riconoscersi nei valori espressi dal partito. Si propone quindi di favorire lo scambio ideale e culturale tra i suoi associati a beneficio degli stessi e dell’intera comunità cittadina”.
Per superare la profonda diffidenza – si legge nella nota – che ormai suscita la politica siamo certi che sia necessario puntare sulla partecipazione e sulla valorizzazione dei contributi che vengono dalla base sociale ed elettorale.
‘Insieme si può!’ indica questo desiderio di organizzazione interna partecipata e nel contempo la volontà di raggruppare, in un comune movimento, tutti gli schieramenti civici e politici che si riconoscono nei valori moderati in vista delle prossime elezioni amministrative. Il pluralismo richiede un’estensione del principio di tolleranza e ciò può portare uno stabile consenso per intersezione su un nucleo di valori politici fondamentali, come insegna John Rawls. Movimenti civici e politici che hanno concezioni morali comprensive divergenti, ma non contrarie, devono poter trovare, nel rispetto delle proprie individualità culturali, le ragioni convergenti dell’adesione a una idea politica di società giusta”.
“Ciò che intendiamo – prosegue il comunicato – condividere all’interno dell’esperienza “Sostieni Frascati” è una base valoriale tale da garantire la stabilità della lealtà civile nel rispetto del pluralismo, elemento indispensabile per rappresentare veramente le diverse realtà sociali. Siamo certi che oggi ci siano a Frascati i presupposti per creare un grande schieramento di movimenti moderati in grado di poter amministrare la Nostra Città. Oggi si è aperto un tavolo importante che non esclude nessuno e che sta invitando tutti a partecipare, la base di questo tavolo non consiste nella comune programmazione ma nella comune ragionevolezza, elemento propedeutico e fondate la programmazione stessa. Ognuno legge la realtà in modo diverso e formula quindi giudizi diversi, queste sono le differenze dovute a un utilizzo corretto della ragione”.
“Il fine degli agenti ragionevoli – chiude la nota – è il raggiungimento di un accordo di sostanza accettabile da tutte le parti, un accordo di sostanza che superi le specificità delle identità culturali. Il fine ultimo non è semplicemente la realizzazione di un programma, troppo spesso disatteso, ma la strutturazione di una società bene ordinata nella quale tutti si possano riconoscere, perché basata su principi di giustizia condivisi dai rappresentanti delle istituzioni e dai cittadini”.
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