7 società che formalmente si occupavano di commercializzare elettrodomestici, prodotti di abbigliamento e alimentari, ma che di fatto perseguivano lo scopo di frodare il fisco e collocare sul mercato prodotti a prezzi ridottissimi.
Queste le imprese al cui vertice c’erano degli ultra ottantenni, usati come prestanome per preservare i reali responsabili della frode fiscale.
A scoprirlo, la Guardia di Finanza di Ceprano, che ha anche rivelato il modus operandi dei responsabili della frode: le società venivano attivate a nome degli anziani prestanome, portavano avanti la loro attività per un periodo relativamente breve (durante il quale il loro fatturato appariva decisamente florido) dopo il quale venivano spogliate dei loro beni e la loro sede veniva trasferita in Bulgaria sottraendosi, in questo modo, agli obblighi cui erano sottoposte in Italia (come dichiarazione dei redditi o Iva).
Al termine della loro operazione, i Finanzieri di Ceprano hanno accertato una frode di 113 milioni di euro nei confronti dello Stato.
I 13 responsabili della frode, inoltre, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per varie ipotesi di reati tributari.
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