Frosinone, aumentano le malattie da smog: colpa dei riscaldamenti
È questa la notizie che emerge del convegno “L’Aria che Tira” organizzato dall’Associazione Laboratorio Scalo
La Valle del Sacco vede un trend di crescita delle malattie causate da inquinamento atmosferico. È questa la notizie preoccupante che emerge del convegno “L’Aria che Tira” organizzato dall’Associazione Laboratorio Scalo e tenutosi nei giorni scorsi presso il Salone della Provincia di Frosinone.
Molte le autorità in materia presenti al convegno: oltre ai rappresentanti di Arpa Lazio, Associazione Medici per l’Ambiente e il professore dell’Università di Cassino, Giorgio Bonanni. Ad aprire i lavori il presidente dell’associazione dei Medici per l’Ambiente di Frosinone, Giovambattista Martino.
I dati, provenienti da diversi studi del Dipartimento epidemiologico della Regione Lazio e delle Asl locali, mostrano come Frosinone e le zone limitrofe abbiano circa un 10% in più di casi di malattie legate al sistema circolatorio.
Giovambattista Martino ha poi indicato che: «Secondo lo studio Indaco del giugno 2023 è stata confermata l’associazione tra inquinamento atmosferico e mortalità per cause respiratorie e tumorali, mentre i dati Asl del Lazio certificano come a Frosinone il rischio di contrarre malattie bronco respiratorie».
Dal Covid all’incremento delle patologie
Nel periodo della pandemia da Covid, i dati segnano un secondo posto sui 32 capoluoghi di provincia in Italia per numero di morti in più, con causa certa il contagio. Ben il 43% in più a Frosinone rispetto al resto della Penisola, un dato che secondo Di Martino, evidenzia la correlazione con “la fragilità sanitaria” della zona.
Le polveri sottili e il preoccupante trend
Presenti per Arpa Lazio, il direttore Massimo Magliocchetti e il dirigente del Centro Alessandro Di Giosa; i due hanno illustrato i dati relativi alla concentrazione di pm10 e di pm 2,5 degli ultimi dieci anni, dimostrando che l’andamento deli fattori inquinanti è in decrescita.
«L’andamento dei fattori inquinanti, seppur sempre elevato rispetto ai limiti di legge, è in costante decrescita ma il dato relativo al periodo Covid è da attenzionare. Quando c’era il lockdown e le strade erano vuote dalle auto non si è registrata quella diminuzione di polveri in atmosfera come ci si aspettava segno evidente che l’inquinamento da Pm 10 riguarda anche e soprattutto altri fattori come l’uso dei riscaldamenti. Evidente poi le differenze di qualità dell’aria tra la centralina dello Scalo di Frosinone con viale Mazzini quasi sempre nei limiti».
L’inquinamento indoor, subdolo nemico
Esiste un inquinamento che però sta creando molti problemi alla salute e del quale non si parla spesso: l’inquinamento indoor ovvero tutte le soluzioni di riscaldamento delle mura domestiche che provocano, secondo gli esperti, altrettanti danni alla salute umana.