Frosinone, maxi truffa alle poste: donna resta ai domiciliari
Una dipendente infedele di San Giovanni Incarico era stata accusata di aver sottratto almeno 600mila euro
Resta agli arresti domiciliari la dipendente delle Poste infedele di San Giovanni Incarico, che aveva architettato una maxi truffa ai danni soprattutto delle persone anziane. La vicenda salì alla ribalta delle cronache alla fine dello scorso febbraio. La donna, una 50enne, stando alle ricostruzioni effettuate dagli agenti contattava personalmente gli anziani personalmente in vista dello scadere dei buoni fruttiferi contratti anni prima (ancora in lire). Proponeva loro, di monetizzarli o reinvestirli, ma di ogni capitale ne sottraeva una grossa percentuale, che faceva confluire su un libretto postale aperto a nome della vittima a sua insaputa falsificando firme. In almeno un caso è stato accertato che si è impossessata di ben 80mila euro, ma dato il modus operandi e' lecito pensare che i casi possano decisamente essere ben superiori a uno solo. Da quel libretto postale fantasma, prelevava poi, mese per mese poche migliaia di euro, il sufficiente per non far insospettire i sistemi di controllo delle Poste. Sarebbe anche emerso che la dipendente apriva conti intestati a persone defunte.
Nella giornata di ieri il Tribunale del Riesame di Roma ha rigettato l’istanza di scarcerazione, temendo presumibilmente l’inquinamento delle prove. Il denaro sottratto è stimato a 600mila euro ma è probabile che la cifra sia destinata ad aumentare, dal momento che nel corso delle indagini sarebbero state accertate altre persone vittime della truffa. Nei primi giorni dopo la scoperta del raggiro si era parlato di almeno 15 persone, soprattutto anziani, caduti nella trappola. Ora si teme che questo gruppo di persone possa "vantare" una nutrita compagnia.