Alla scala del calcio, lo stadio Giuseppe Meazza, si sfidano due squadre che ancora inseguono i propri obiettivi, a tre giornate dalla bandiera a scacchi. A San Siro, infatti, scendono in campo per la 35° giornata di serie A, Milan e Frosinone. Le due società non vivono un buon momento: i rossoneri non vincono in casa dal 27 febbraio, successo per 1-0 contro il Torino, e a fatica cercano di difendere il sesto posto che può garantire l’accesso all’Europa League dalle inseguitrici sempre più vicine. I Ciociari, invece, peggior squadra come rendimento in trasferta, cercano una salvezza che, dopo la sconfitta casalinga contro il Palermo, suona come un’impresa, ma la sconfitta del Carpi a Torino nel lunch-match dà qualche speranza.
Pronti-via e il Frosinone passa in vantaggio quando il cronometro ha appena superato il primo minuto. Il Milan perde palla sulla trequarti, ne approfittano gli ospiti con una manovra veloce in verticale, Ciofani riceve al limite e scarica di prima per Paganini che incrocia il destro e batte Donnarumma, forse, con la visuale coperta da un compagno. I padroni di casa, colpiti a freddo, cercano la reazione immediata, ma il Frosinone è attento e determinato e le iniziative rossonere risultano sterili. Al 23’ il Milan ha una doppia occasione per trovare il pari: Kucka se ne va palla al piede, servizio perfetto in mezzo per Bacca, il colombiano aggancia la sfera e calcia in diagonale, ma sulla conclusione si fiondano due difensori ospiti che ribattono il tiro in corner. Dalla bandierina, cross velenoso di Kucka, doppio rimpallo sulla schiena di Russo, Bardi si esibisce in una parata plastica e toglie la palla da sotto la traversa. Cresce il Milan e, 5 minuti dopo, Balotelli scaglia un missile dalla distanza, ma ancora Bardi in tuffo salva la porta gialloblù. Bardi è in giornata e al 32’ respinge una conclusione in diagonale molto violenta di Kucka. Quello del Milan è un vero assalto, un tiro al bersaglio, per trovare a tutti i costi il gol del pareggio e, tre minuti dopo, è la traversa a negare ad Alex la gioia del gol ancora con la collaborazione dell’estremo difensore del Frosinone. A tre dal termine, ci prova anche Honda, da fuori area con l’esterno, ma Bardi, alla prima presenza con la maglia gialloblù, è insuperabile. Nel momento di maggior difficoltà, al 43’ il Frosinone trova il raddoppio con Kragl, alla prima rete in serie A, che calcia magistralmente una punizione da oltre trenta metri, un siluro di sinistro che Donnarumma non riesce a togliere dall’angolino basso. Quando Massa poggia il fischietto in bocca per sancire l’intervallo, il Frosinone è in vantaggio per 0-2 con una prestazione di sacrificio e con ancora negli occhi il missile di Kragl che ha fatto impazzire i tifosi Ciociari.
Nella ripresa, al primo minuto, il Milan ha l’occasione per accorciare le distanze e riaprire il match. Conclusione da lontano di De Sciglio, respinta dal braccio di Russo, per l’arbitro Massa il braccio del difensore è troppo distante dal corpo: calcio di rigore. Si incarica della battuta Balotelli, ma Bardi è l’eroe della partita e respinge il penalty. Quattro minuti dopo, però, un’incertezza dell’estremo difensore, su un cross dal fondo di Abate, permette a Bacca di spingere il pallone in porta e riaprire i giochi. Dopo un gran numero di miracoli è proprio un errore di Bardi a permettere al Milan di andare in gol. Il Frosinone non ci sta e al 9’ riallarga le distanze. Alex riceve nella sua metà campo, sbaglia il controllo e si fa soffiare il pallone da Dionisi che scappa indisturbato verso la porta e con un diagonale trova l’angolino basso e la rete. Frosinone incredibilmente cinico: 3 tiri, 3 gol. Dionisi esulta togliendo la maglia, per dedicare questa realizzazione a Morosini, suo compagno di squadra al Livorno scomparso quattro anni fa durante un match contro il Pescara. La squadra di Brocchi riprende il proprio forcing per evitare una sconfitta che potrebbe costare cara alla società in ottica sesto posto, ma, come nel primo tempo, i Ciociari cercano di smorzare i tentativi del Milan con un’impostazione difensiva molto organizzata. Ad un quarto d’ora dalla fine, i padroni di casa, però, si rimettono in corsa con una strepitosa rete di Antonelli che sfrutta l’angolo battuto da Kucka con un’acrobatica rovesciata che Bardi non può respingere. Gli uomini di Brocchi si riversano nella metà campo gialloblù, attaccando con quasi tutti gli effettivi, in un disperato tentativo di riacciuffare il Frosinone adesso a solo un gol di distacco. Al 90’ arriva il secondo rigore per il Milan, ancora per un tocco di mano, questa volta di Priyma, su una girata di Balotelli. Dopo l’errore sul primo penalty, sul secondo si presenta Menez. Stesso angolo, Bardi intuisce di nuovo, ma stavolta non lo intercetta, 3-3. Nel finale, ad una manciata di secondi dalla fine, Balotelli da fuori area fa tremare la traversa con un tiro di potenza. Al triplice fischio di Massa, la partita termina in perfetta parità sul risultato di 3-3 con tanto rammarico da parte del Frosinone che, sino al 90’, era avanti. Buon punto a San Siro per i Ciociari, ma pareggio che serve poco in chiave salvezza, molto poco. La vittoria del Palermo, in casa contro la Sampdoria per 2-0, infatti, allontana la squadra di Stellone dalla “zona franca”, occupata a parità di punti dai siciliani e dal Carpi, a quattro lunghezze con due turni da disputare. Per il Milan, altro passo falso che consente il sorpasso al Sassuolo e fa scivolare la squadra lombarda al settimo posto.
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