Si è trovato protagonista di video che lo ritraevano mentre consumava rapporti sessuali e si masturbava e per questo gli sono stati chiesti, da parte di un anonimo, 3000 euro per rimuoverli dalla rete. A rendere ancora più grave la vicenda capitata a un ragazzo di Anagni è il fatto che lui fosse del tutto estraneo alla vicenda. Come possibile? Semplice, si tratta delle truffe dei giorni nostri, architettate da alcuni stolti che usano il web per nuocere al prossimo. Si realizzano questi video tramite Skype o Instagram e si utilizzano le foto dei profili delle ignare vittime, avvalendosi ovviamente di programmi di fotomontaggio.
Nel caso di Anagni, il giovane ha avuto l'accortezza di denunciare tutto alla Polizia Postale, alla quale ha raccontato che i video sono stati realizzati utilizzando le foto di una gita scolastica. Gli agenti fanno sapere che non si tratta del primo caso ma, al contrario, il fenomeno si sta diffondendo. Inoltre, i poliziotti sospettano che dietro questi tentativi di estorsione si nasconda una banda criminale che minaccia i ragazzi creando ad arte situazioni compromettenti, chiedendo il pagamento di 3000 euro per mettere tutto a tacere. Gli estorsori si rivelano essere anche "accomodanti", visto che proporrebbero anche un pagamento rateizzato. Verrebbe da dire che ci troviamo di fronte a una nuova categoria, quella dei "cyber-usurai".
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