Frosinone, tentata rapina in gioielleria a Tecchiena: in 3 nei guai
Individuati due uomini di Ceccano e uno di Patrica che avevano già messo a segno un colpo in una tabaccheria a Ceccano
Il 16 marzo 2017, personale del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, con il supporto del Nucleo Elicotteri di Pratica di Mare e di personale delle Compagnie Carabinieri di Alatri e Frosinone, hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto, emesso dal Sostituto Procuratore della locale Procura, dott.ssa Monica Montemerani, nei confronti di:
– D. M. A, originario di Ceccano (FR) cl. 83;
– C. P., originario di Ceccano, cl. 70;
Si è inoltre proceduto all’arresto in flagranza di G. F., originario di Patrica (FR), cl. 77. Gli stessi sono ritenuti responsabili di concorso in tentata rapina aggravata, furto, ricettazione, porto di armi od oggetti atti a offendere e resistenza a pubblico ufficiale. I provvedimenti traggono origine da una articolata attività d’indagine avviata a seguito della commissione della rapina perpetrata il 3 gennaio ai danni della tabaccheria “nr 27” sita in Ceccano via per Frosinone, allorquando il titolare, sotto la minaccia di coltello puntato alla gola, veniva rapinato dell’incasso ammontante a circa 1.000 euro
In quella circostanza i Carabinieri della locale Stazione arrestarono nella quasi flagranza il rapinatore che materialmente aveva eseguito il delitto identificato in D. M. A. originario di Ceccano, cl. 88, mentre rimaneva da identificare il complice che gli aveva fatto da palo all’esterno. L'operazione, eseguita ieri pomeriggio, è il risultato dell’approfondimento investigativo di quel delitto che, oltre a consentire l’identificazione del complice, ha anche fatto emergere l’esistenza di un gruppo, composto dai tre fermati, che erano dediti alla commissione di rapine e che, nel caso specifico, avevano pianificato e stavano per dare esecuzione a un'altra rapina in danno di una gioielleria, sita in località Tecchiena di Alatri (FR).
Rapina che non si è consumata solo per il tempestivo e organizzato intervento degli operanti. Le investigazioni, condotte attraverso tradizionali attività investigative consistite nell’immediata raccolta di informazioni nella contestualità del primo e rapido intervento sul posto, verifiche in banca dati, controllo del territorio, visioni e analisi di immagini riprese da telecamere presenti sulla pubblica via, osservazioni, pedinamenti, perquisizioni, analisi dei tabulati telefonici e altre attività tecniche, hanno permesso di acquisire univoci elementi probatori a carico dei destinatari del provvedimento e di ricostruire puntualmente sia la dinamica dell’evento criminale del 3 gennaio, con l’identificazione dell’altro complice sia di captare in anticipo l’intento di mettere a segno un altro colpo e di monitorarne, attraverso una serie di penetranti ma discreti servizi di osservazione sul campo e da remoto, successivamente, in ogni sua fase, la pianificazione, l’organizzazione e, infine, il tentativo di esecuzione.
I tre fermati, tutti con precedenti specifici, hanno evidenziato una spiccata “professionalità” nello specifico settore delle rapine curando ogni dettaglio: individuazione dell’esercizio commerciale, studio dello stesso attraverso ripetuti sopralluoghi; ricognizione di tutte le vie di avvicinamento e fuga; utilizzo di autovetture rubate per arrivare sull’obiettivo e allontanarsi dallo stesso per un breve tragitto in località ove hanno posizionato un veicolo pulito a bordo del quale completare l’itinerario di ritorno con la refurtiva; impiego di parrucche, occhiali da sole, berretti, sciarpe e guanti per il camuffamento.
A rovinare il piano ben preparato, questa volta, i militari del Nucleo Investigativo che, in sinergia con la locale Procura, hanno raccolto tutti gli elementi utili ai fini dell’emissione in via d’urgenza del provvedimento di fermo di indiziato di delitto finalizzato a impedire che il grave delitto fosse perpetrato e hanno predisposto un dispositivo di intervento che ha permesso, in una cornice di sicurezza, di bloccare e fermare i malviventi nell’ennesimo tentativo di portare a segno il colpo, compreso colui che aveva tentato la fuga a bordo di uno motociclo, dopo un breve ma concitato inseguimento.
Nel corso dell’operazione sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro le seguenti autovetture e materiale :
– Alfa Romeo 147, di colore celeste di proprietà di DI MARIO ANTONIO e rinvenuta parcheggiata, aperta, a circa un chilometro dal luogo dalla gioielleria da utilizzare come veicolo “pulito” per il rientro;
– Fiat Uno di colore grigio, risultata rubata, sulla quale sono stati bloccati i due rapinatori;
– un borsone verde militare contenente:
– una tanica di benzina vuota;
– una pistola replica, perfetta imitazione del mod. Colt, priva di tappo rosso;
– una radio ricetrasmittente con collegato un auricolare;
– altro auricolare per ricetrasmittente;
– una parrucca di colore nero;
– un cappellino di colore grigio;
– due occhiali mod. Ray Ban;
– un paio di guanti in lana di colore nero;
– uno scaldacollo nero/blu;
– un paio di guanti in lattice;
– uno scooter di colore grigio marca Malaguti mod. Madison;
– un casco di colore bianco;
– un paio di guanti da lavoro;
– un paio di occhiali Ray Ban scuri;
– un marsupio vuoto;
Gli arrestati, al termine delle previste formalità di rito, sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Frosinone.