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Fulvio Collovati sospeso dalla Rai e difeso in Tv dalla moglie Caterina

Siamo tutti esseri umani, e sappiamo in cuor nostro, sempre, distinguere con certezza quasi letale le differenze su obiettivi, su umiltà e arroganze, culturali o professionali che ci caratterizzano. Nessuno è perfetto. Ma se andiamo ad analizzare la corsa continua verso la protezione e la cosiddetta “parità di genere”, anch’essa racchiude in se un “razzismo”, uno “xenofobismo” o anche un “fascismo” (oggi vanno di moda questi termini, quindi li utilizzeremo anche noi!). Perché? Se si afferma, per esempio, con “forza”, che sono poche le Donne in Rai o in Parlamento, sottilmente si è già ammesso che chi dovrà essere sostituito è un inetto e un incapace. Con questa “finezza” vengono riempite per legge, e magari non per merito, caselle con persone anche mediocri. Perché, parliamoci chiaro, di incompetenti ce ne sono anche tra le Donne! Così, viene abbassata la media culturale-professionale a discapito dell’efficienza, aumentando lo scontro sociale. Tutto ciò che deve essere, sarà. Ma dovrà avvenire non per imposizione dei numeri.

E se in un dibattito televisivo il “Collovati” di turno, calciatore di esperienza e Campione del Mondo di Calcio, si lascia andare in considerazioni, ritenute “un colpo basso” per l’interlocutore (Sara Peluso), che probabilmente ostenta una preparazione ed una competenza lontana dagli obiettivi che la discussione vuole raggiungere, non possono essere punite la critica ed il confronto. Perché uno solo può aver ragione. E tali esternazioni, certamente negative, non devono limitare la libertà ed il rispetto delle opinioni altrui. Ma non è da considerarsi come una frustrazione o una volgarità: è ciò che si pensa, non istantaneamente, ma magari a seguito di ascolti continui di erronee considerazioni legate alla poca esperienza.

Le opinioni di ognuno di noi devono essere diverse. Ed è giusto. Ma se si discute su come raggiungere un obiettivo e le considerazioni e le testimonianze si allontanano, allora…può scattare l’immediatezza e si liberano le considerazioni fin qui pensate e taciute sull’interlocutore. Tuttavia, in TV, tutti e due sono pessimi esempi.

A questo punto, che dire delle parole stampate nel libro “Da qui non se ne va nessuno” e riportate dal settimanale OGGI (2012) dalla Parietti: “[…] gli uomini sono una razza inferiore”. Continua, in un’altra intervista: “[…] sono delusa dagli uomini […]”. Per questa intervista, la nota showgirl e conduttrice televisiva, va considerata “razzista”, “fascista”, “xenofoba” etc. etc.? Non è possibile che Fulvio Collovati sia stato anch’esso deluso dalle Donne? Magari quelle che gli si sono parate davanti nelle trasmissioni TV? Quale critica è stata mossa alla Parietti? È stata sospesa dalla RAI?

Recentemente la popolare attrice, in merito al caso “Collovati”, ha dichiarato, ai microfoni di Radio Cusano Campos: “Io ho aperto alle Donne le porte del calcio non perché fossi la più preparata sul tema ma perché ero la più brava a trattare con il mondo maschile, che è un mondo da bar sport. Gli Uomini quando parlano di calcio perdono la testa, pensano che sia materia loro. […] È pieno di pippe che parlano in tv di calcio“. E per finire: “[…] Per parlare di una cosa non serve per forza averla praticata”.

Quindi chiunque, non avendo alcuna pratica, può fare il chirurgo e dispensare diagnosi: ora capisco ancor di più la battaglia che sta portando avanti il Prof. Burioni.

A questo punto sorge spontanea una domanda: è meglio essere sinceri e dichiarare un pensiero legittimo su un’altra persona, in un dibattito su cose reali, oppure è meglio pensare e non dire? Forse la maggior parte delle Donne, è abituata a pensare come la stessa Parietti che dichiara apertamente: “io penso che gli Uomini valgono meno delle Donne, però non lo dico!” Dunque, la famosa “opinionista” italiana, non dovrebbe essere punita per mendacità? Ma andiamo avanti.

Le Donne, se offendono alla stregua degli Uomini, non possono essere trattate diversamente. Continuando così, si allontanano ancor di più le distanze tra esseri umani, uguali ma con caratteristiche diverse.

Una Donna non deve svolgere il lavoro di “spaccapietre” per forza o per far vedere che è al pari degli Uomini, magari senza neanche avere forza fisica! Allo stesso modo, un Uomo non può maledire il diverso atteggiamento della Natura come segno “sessista”, “fascista”, “xenofobo”, “razzista”, perché non è in grado di partorire! Allora, perché non proporre un Campionato di Calcio con squadre di tutte Donne contro squadre di tutti Uomini? Perché non fare lo stesso nel pugilato? Di sicuro, ne guadagnerà lo spettacolo, e si vedrà la capacità e la qualità della persona.

E ancora, se si andrà avanti così nello scontro tra “generi”, e non si potrà continuare a giudicare un Uomo o una Donna, magari incapace o che ha sbagliato rispetto ad un fatto, ad una legge, cosà accadrà quando ci ritroveremo ad avere più Donne occupate rispetto agli Uomini?

Potranno gli Uomini iniziare la stessa battaglia per avere, questa volta loro, la protezione dei mass-media e dei “perbenisti”, gridando alla discriminazione? Partiamo ora col “complotto” (che in questo periodo sociale ci sta bene): forse, nella trasmissione di “Quelli che il Calcio”, una Donna doveva prendere il posto di un Uomo, in nome della parità di genere e non di competenza?

Cerchiamo di abbandonare i nostri patetici e miseri egoismi e dare un nuovo slancio culturale all’essere umano: siamo esseri di Natura. “E alla Natura non gliene importa nulla delle differenze di genere; la Natura sa solo che senza due corpi e due pensieri differenti, non c’è futuro!” (ndr da Gaber-Luporini) Una cosa è certa: su Collovati è stata esercitata una pressione enorme rispetto al valore delle sue parole.

(a cura di Alessandro Spaziani)

Redazione

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