Hanno rubato fino a tre e quattro volte gli stessi anziani nelle loro case, portando via dai 500 ai mille euro, e in alcuni casi fino a 10.000 e 70.000 euro, mettendo a segno fino a 100 colpi. Per questo i Carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria del Tribunale di Roma hanno arrestato 4 persone, di 56, 48, 32 e 28 anni, tutte originarie di Napoli, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata ai furti in appartamento.
Le vittime, tutti anziani, sono state derubate tra Roma, Ciampino, Viareggio, Capannori e San Giovanni Valdarno. L'indagine, che prosegue una precedente attività investigativa da cui erano scaturiti 9 arresti, ha fatto emergere un'azione criminale messa in atto da "bande" che da Napoli si trasferivano a Roma e in altre città dal lunedì al venerdì secondo una vera e propria suddivisione del territorio.
Per sottrarsi all'identificazione, rimanevano nella stessa città, alloggiati in hotel, noleggiando auto intestando il contratto a prestanome, solo per qualche settimana dopodiché si spostavano in altro luogo. Dopo aver derubato le vittime presso le proprie abitazioni, con refurtiva sottratta ad ogni singolo anziano che andava dai 500 ai 10.000 euro e, in un caso accertato, anche 70.000 euro, i quattro arrestati hanno dimostrato una condotta feroce e persecutoria senza precedenti.
Tornavano dalle stesse vittime anche per altre tre/quattro volte consecutive e, fingendo di essere Carabinieri, carpivano la loro fiducia facendogli credere di essere li per restituirgli le cose rubate, recuperate dopo l'arresto dei delinquenti, come loro stessi si definivano, che gli avevano rubato a casa. Con tale raggiro, riuscivano facilmente ad introdursi nelle abitazioni degli anziani per derubarli nuovamente.
Le vittime, per circa 100 colpi accertati, venivano accuratamente selezionate e la scelta cadeva sui soggetti più deboli e indifesi. I loro nominativi e gli indirizzi delle abitazioni, venivano conservati e memorizzati dagli indagati i quali, una volta accertata la disponibilità del denaro e la vulnerabilità nonché la facilità con la quale potevano depredarli, tornavano ciclicamente a colpire la stessa vittima.
L'elevatissimo numero di vittime colpite dal gruppo criminale in questione emergeva in particolar modo dall'attività tecnica svolta dai Carabinieri. Nello specifico, il capo promotore sceglieva la vittima da colpire e contattandola telefonicamente, si presentava al telefono come maresciallo dei Carabinieri e dopo averla informata dell'avvenuto recupero della refurtiva inerente il furto patito in precedenza, preannunciava che di lì a poco sarebbe arrivato, presso la sua abitazione, un appuntato.
Subito dopo, la vittima, che rimaneva sempre in contatto telefonico con l'indagato, veniva raggiunta a casa da colui che si qualificava appuntato dei Carabinieri inviato dal maresciallo insieme ad un altro collega, a svolgere la pratica per rientrare in possesso del denaro/gioielli oggetto di furto. Così, mentre uno di loro distraeva l'anziano, l'altro lo derubava nuovamente sottraendogli quanto aveva di valore in casa.
Per questo i Carabinieri lanciano un ulteriore appello: se qualcuno ritiene di essere rimasto vittima di questa banda di truffatori o di altra con modalità analoghe è invitato a denunciarlo, se non già fatto, alla più vicina Stazione dei Carabinieri che provvederà ad informare i Carabinieri della Sezione di PG di Roma. (Dire)
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