Il 30 e il 31 ottobre è in programma il G20 a La Nuvola di Roma, in zona Eur. E’ la prima volta che il summit si tiene a Roma ed è già partita l’allerta da qualche giorno. L’incontro dei Capi di Stato, infatti, porterà alla chiusura al traffico in alcune zone limitrofe già dai prossimi giorni. I lavori ruoteranno attorno a tre principali temi: l’emergenza Covid, con annessa questione vaccini, la crisi climatica e la ripresa post-pandemia.
I paesi membri del G20 sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea. A questi si aggiunge la Spagna, che è un invitato permanente del G20. Insieme rappresentano il 60% della popolazione mondiale, il 75% del commercio globale e oltre l’80% del Pil internazionale.
Come già è risaputo da qualche giorno, verranno prese delle importanti iniziative per quanto riguarda l’ordine pubblico. La Questura di Roma ha chiesto alla Polizia locale di liberare il traffico in alcune zone dalla mezzanotte del 27 ottobre. Più precisamente i luoghi interessati sono: viale Europa (da via C. Colombo a viale Shakespeare), Viale Asia (da via C. Colombo a viale Shakespeare) e Viale Shakespeare (da viale Asia a Viale Europa). Dal 29 ottobre invece non si potrà sostare in via Ciro il Grande – Piazzale dell’Agricoltura (ad eccezione del Capolinea Atac) – viale della Civiltà del Lavoro (da Quadrato della Concordia a via Ciro il Grande) – Quadrato della Concordia piazzale Konrad Adenauer e via del Turismo. Inoltre si stanno già organizzando delle manifestazioni in quelle zone, motivo che sta facendo scattare l’allerta ordine pubblico. Si cercherà di ottenere un corteo autorizzato per poi mettere in campo un insieme di iniziative di spot, come volantinaggio e megafoni. Alla manifestazione dovrebbero unirsi anche i sindacati.
Dal primo dicembre 2020 l’Italia detiene la presidenza del G20. Terminata l’esperienza saudita, infatti, è avvenuto il passaggio in mano italiana con l’allora premier Giuseppe Conte, a cui è succeduto Draghi qualche mese dopo. E’ sicuramente una grande prova per l’Italia e la sua affermazione di stato leader internazionale. Lo stesso premier Draghi ha proposto di mettere sul tavolo alcuni argomenti divisori in modo da poterne discutere apertamente: tra questi la sfida ambientale e la situazione afgana.
Tra i temi più importanti ci sarà sicuramente quello inerente ai vaccini. In merito a questo è nota la presa di posizione netta da parte di Draghi, che trova nei vaccini la soluzione, “ciò che salva le vite“. “Finalmente sotto controllo grazie in molte parti del mondo grazie a campagne di vaccinazione efficaci” è ciò che ha dichiarato nell’ultimo incontro avvenuto il 7 ottobre. Altro tema caldo è sicuramente quello ambientale: verrà riproposto il fatto che i Paesi più colpiti da questo problema non sono tra i più sviluppati. Lo stesso Draghi ha ricordato e riaffermato “l’impegno a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050“. Infine nel summit si parlerà anche di crisi economica, consapevoli che si è in un periodo molto delicato sotto questo punto di vista. “Dobbiamo impegnarci, tutti insieme, per una ripresa dell’economia globale sostenuta, durevole, e che non lasci indietro nessuno” quanto dice in merito Draghi.
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