Cronaca

Gaeta, Formia, Minturno: turismo e storia nella provincia di Latina

Gaeta, la montagna spaccata e la mano del turco

Gaeta ha una storia ricca e antica, quasi come quella di Roma, impossibile accennare qui senza tralasciare parti importanti, per cui ci rinuncio. La città è ricca di palazzi, chiese e resti archeologici che meriterebbero ben più di una breve sosta estiva per essere visitati.

Chi va a Gaeta per una vacanza tuttavia non può non andare a visitare, magari noleggiando una barca, per passare qualche ora in mare, la Montagna spaccata. Si può raggiungere anche in auto e visitare a piedi ma dal mare l’effetto del taglio verticale della montagna è spettacolare.

Gaeta (LT)

Secondo la leggenda la fenditura si venne a creare dopo la morte di Gesù. Nello spacco una scalinata porta all’interno della montagna fino a un punto panoramico molto suggestivo. Scendendo s’incontra una fenditura nella roccia sulla quale è possibile poggiare la mano destra, che troverà facile alloggio nelle stesse forme che si fanno risalire a un infedele turco che non credette al miracolo della spaccatura. Appoggiò la mano e la roccia si fece morbida sotto il peso, restandovi impressa la forma delle dita del turco.

“Un incredulo si rifiutò di credere a ciò che la tradizione riferisce”

La scritta latina sottostante riporta le seguenti parole : “, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita”. Tutto molto suggestivo, ancorché poco credibile, la vicenda in sé e pure l’episodio del povero turco.

Poco più in basso troviamo il letto di San Filippo Neri, un piccolo giaciglio di pietra in cui si racconta si recasse Filippo Romolo Neri a pregare e riposare. Quel punto negli anni è stato visitato da molteplici sovrani, vescovi e pontefici.  

Infine troviamo la cappella dedicata al Crocifisso che fu costruita a partire da un macigno che si staccò e andò ad incastrarsi tra le pareti della fenditura, intorno al 1.400, ad un’altura di 30 metri sul mare.

La montagna spaccata è parte integrante del parco naturale regionale Monte Orlando. Da qui ci si può avventurare per alcuni sentieri e poter ammirare gli  ultimi resti di ville romane oppure la polveriera Carolina, una delle numerose strutture militari edificate durante i borboni.

Nella Grotta dei turchi, ai tempi del Ducato di Gaeta, le navi dei saraceni vi trovavano riparo la si può vedere sempre presso la Montagna spaccata. La discesa alla grotta è possibile ma per motivi di sicurezza è limitata esclusivamente alla terrazza/belvedere, da dove si può ammirare la grotta in tutta la sua bellezza.

Formia: non solo spiagge, è la città dei tre centri storici

Formia è particolarmente famosa per le sue spiagge: è uno dei maggiori centri balneari più grandi del basso Lazio, insieme a Gaeta e Sperlonga. La spiaggia ha una sabbia chiara e molto fine, l’acqua è cristallina e il fondale degrada dolcemente, rendendola una meta ideale per famiglie con bambini.

Vanta un vasto patrimonio artistico e culturale, grazie alla presenza di numerosi resti romani, come la tomba del grande oratore Cicerone. Formia ha la particolarità di possedere ben tre centri storici, in quanto nasce dall’unione dei borghi di Mola, Castellone e Maranola.

Formia (Lt)

Tutti e tre e centri meritano di essere visitati, per le testimonianze storiche di epoca medievale, rinascimentali e barocche. In città ha abitato a lungo il cantautore napoletano Pino Daniele prima di trasferirsi in provincia di Grosseto.

Chi ama le passeggiate nella natura, sarà felice di sapere che da Formia si va a piedi all’Eremo di San Michele Arcangelo, un piccolo santuario del I secolo d.C. che si trova a 1158 m. di altitudine. Il complesso si trova all’interno della suggestiva area naturale nota come Parco dei Monti Aurunci.

Minturno, il ponte che univa lo Stato Pontificio col Regno delle Due Sicilie

Costruito sull’antica Minturnae, il borgo possiede ancora resti romani e l’impianto tipico medievale. Inoltre c’è un grande Comprensorio Archeologico con una parte antica della Via Appia, un teatro ed il Tempio della Ninfa Marca.

L’attrazione che colpisce maggiormente è il Ponte Real Ferdinando sul Garigliano, noto per essere il primo ponte sospeso costruito in Italia ed il secondo in Europa.
Il ponte, situato sul confine tra Lazio e Campania, aveva la funzione di collegare lo Stato Pontificio al Regno delle Due Sicilie. Dopo i bombardamenti subiti nella Seconda Guerra Mondiale, il ponte fu restaurato nel 1998 ed aperto alle visite.

Minturno (Latina)

Spero che dopo questo lungo viaggio di 290 km che, nei due articoli ci ha portato da Montalto di Castro a Minturno, sia più facile stabilire dove vale la pena passare una vacanza, che sia più o meno breve.

Carlo Raspollini

Autore e regista televisivo, responsabile marketing, consulente gastronomo e dello spettacolo, viaggiatore.

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