Cultura

Gaeta quinta repubblica marinara: il Sindaco ci prova

La città di Gaeta punta a un ambizioso riconoscimento storico: diventare ufficialmente la quinta repubblica marinara italiana, affiancandosi a Genova, Amalfi, Venezia e Pisa. Il sindaco Cristian Leccese ha annunciato l’intenzione di avviare l’iter formale per ottenere questo prestigioso titolo, che risale al medioevo e celebra le città che furono protagoniste della navigazione e dei commerci nel Mediterraneo. L’idea nasce dal recente decreto del Presidente della Repubblica del 3 ottobre, con cui è stato conferito a Gaeta il titolo di città, un onore che, secondo il sindaco, conferma l’importanza storica e il ruolo distintivo della città nel panorama italiano.

Gaeta, ecco perchè può essere riconosciuta repubblica marinara

Tradizionalmente, il termine repubblica marinara è stato utilizzato per indicare le quattro città italiane di Genova, Amalfi, Venezia e Pisa, che tra l’XI e il XIV secolo esercitarono un grande potere marittimo e commerciale, dominando il Mediterraneo con le loro flotte di navi da guerra e mercantili. Questi antichi emblemi di potenza e autonomia sono oggi rappresentati nello stemma della Marina Mercantile e della Marina Militare italiana. Dotate di proprie leggi, magistrature e istituzioni, le repubbliche marinare avevano sviluppato una cultura marittima che le rendeva punti di riferimento imprescindibili per i traffici del tempo.

La richiesta di riconoscere Gaeta come repubblica marinara non è priva di basi storiche. Risale all’anno 812 la nascita della prima flotta gaetana, quando il patrizio bizantino Gregorio, governatore della Sicilia, si rivolse al duca di Napoli e ai ducati campani, Gaeta compresa, per fronteggiare la minaccia araba. Insieme alle forze di Amalfi e Costantinopoli, Gaeta partecipò alla battaglia contro la flotta araba al largo di Lampedusa, segnando l’inizio della sua storia marittima. Solo pochi decenni dopo, nel 839, Gaeta ottenne la propria indipendenza, che durò oltre due secoli: un periodo in cui sviluppò una solida struttura militare, un’autonomia politica e giurisdizionale e una fiorente attività economica grazie ai commerci marittimi, con una propria moneta, il follaro.

Questo periodo di splendore ha fatto sì che Gaeta possa a pieno titolo essere considerata una repubblica marinara: non solo svolse un’attività commerciale e navale intensa, ma partecipò a eventi di importanza strategica per l’intera penisola italiana. Gaeta, infatti, fece parte della Lega Campana e, nell’estate dell’849, contribuì alla famosa battaglia di Ostia: la flotta campana, composta da navi di Napoli, Sorrento, Amalfi e Gaeta, sconfisse i saraceni, proteggendo Roma da un’invasione che avrebbe potuto portare a conseguenze devastanti.

La “piccola Venezia del Tirreno”

Gaeta non fu solo una potenza marittima e commerciale, ma divenne anche un centro di grande bellezza e ricchezza, tanto da essere chiamata la “piccola Venezia del Tirreno”. Durante il suo periodo di massima prosperità, il porto di Gaeta era frequentato da mercanti e naviganti che giungevano da ogni parte del Mediterraneo, contribuendo a un florido scambio culturale ed economico che accrebbe il prestigio della città. La memoria di questo glorioso passato è tutt’oggi viva, e il progetto del sindaco Leccese punta proprio a valorizzare questo retaggio.

“Questo riconoscimento affonda le sue radici in un’antichissima e ininterrotta consuetudine, ovvero ab antiquo,” ha dichiarato Leccese, citando il documento di deliberazione comunale n. 69/2024 dal titolo ‘Gaeta, città antica, fedele e fortificata, ambita meta turistica’. Tale documento celebra il ruolo storico e il patrimonio culturale di Gaeta, sottolineato anche dalla relazione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che fa riferimento all’importanza storica di Gaeta come repubblica marinara.

Se il riconoscimento dovesse arrivare e Gaeta entrare ufficialmente nella storia come la quinta repubblica marinara, sarebbe un glorioso traguardo che riscriverebbe in parte la geografia del prestigio marittimo italiano e aprirebbe nuovi orizzonti per la valorizzazione culturale della città.

Giovanni Montella

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