Roma, giallo a Ponte Testaccio
Il fotografo Daniele Lo Presti trovato cadavere con un proiettile nella testa
Il fotografo dei vip Daniele Lo Presti è stato trovato morto ieri sera a Roma. E’ stato ucciso da un colpo di pistola alla testa. Inizialmente si era pensato a una caduta accidentale forse dovuta ad un malore, poi dopo l’autopsia è stato verificato che l’uomo è stato ferito mortalmente da un proiettile.
Un passante si è accorto del corpo senza vita sul lungotevere Portuense, vicino al ponte Testaccio, e ha dato l’allarme.
Lo Presti, 42 anni lavorava per l’agenzia LaPresse ma spesso i suoi scoop venivano pubblicati anche dal sito Dagospia. Operava soprattutto tra Sabaudia e Formentera dove con la sua macchina fotografica inseguiva vip e personaggi famosi.
Lo Presti ieri sera, come quasi tutte le sere, aveva appuntamento con altri due fotografi con i quali condivideva la passione per il jogging. E anche ieri si erano dati appuntamento alla stessa ora allo stesso posto. Uno scambio di sms al telefonino per confermarsi l’orario. Ma a quell’appuntamento Lo Presti non ci è mai arrivato. Qualcuno lo ha ucciso con un colpo di pistola alla testa. Una vera e propria esecuzione.
A identificarlo sono stati proprio i colleghi che incuriositi dal capannello di poliziotti sulla banchina del Tevere si sono avvicinati e hanno riconosciuto il loro amico, riverso in terra senza vita.
Sulla vicenda indaga la squadra Mobile della questura di Roma e gli investigatori del commissariato Monteverde diretto da Mario Viola i quali stanno cercando di fare chiarezza sul lavoro e sulla vita privata della vittima. Dalle prime indiscrezioni sembra infatti da escludere l’ipotesi di una rapina poiché Lo Presti era andato a correre senza portarsi dietro alcunché, nemmeno i documenti di identità.
La vittima viveva nella zona di Porta Portese, in un appartamento nei pressi di via Ettore Rolli. Una casa che divideva con un altro ragazzo che la polizia sentirà nelle prossime ore. Gli investigatori hanno già sequestrato anche il telefono cellulare della vittima per ricostruire gli ultimi messaggi e telefonate.
Lo Presti era originario di Vibo Valentia ma da una ventina di anni viveva a Roma e viaggiava continuamente anche all’estero per il suo lavoro. Il fotografo in passato aveva anche ricevuto minacce intimidatorie: la sua auto fu incendiata.