Gianluigi Paragone espulso dai 5 Stelle, Sgarbi: Movimento 5 purghe
Il 2020 inizia in burrasca a Palazzo Madama, il giudizio dai probiviri
I primi giorni dell'anno per il partito di Di Maio si annunciano già burrascosi: con l'espulsione del senatore Gianluigi Paragone che vede tra le motivazioni formali della scelta, anche il voto espresso in difformità con in merito alla legge di bilancio. Paragone commenta la scelta dicendo "Sono stato espulso dal nulla. C'era una volta il 33%, ora…".
C'è però da dire che il senatore era già da tempo una voce fuori dal coro nel Movimento, criticando spesso i vertici e le decisioni prese 'in alto', astenendosi anche dal voto di fiducia al Governo Conte II. Nel codice etico M5s per gli eletti del Movimento vale la norma di votare sempre la fiducia la prpprio governo, regola che Paragone avrebbe quindi trasgredito. Il senatore era stato però uno dei mediatori nell'accordo tra Lega e M5s.
'Il Sole 24 ore' parla di un "monito a tutti i dissidenti del M5s" mentre 'La Repubblica' commenta che "La situazione a Palazzo Madama è sempre più precaria". Sgarbi lancia invece l'hastag Movimento 5 purghe e Movimento 5 patacche e commenta caustico: "Quando si accorgono che tra di loro c'è, qualcuno che pensa, lo cacciano".
Solo nello scorso mese tre senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi sono passati alla Lega.
Ai microfoni di Radio Radio, intervistato da Francesco Vergovich, il senatore dichiara: "Mi sono innamorato del programma elettorale rivoluzionario e ardito del M5s, una rivoluzione possibile e io lì dentro quel progetto ci sono ancora" . Prosegue poi "Non sono contrario ai principi del Movimento, mentre sono contrario alla burocrazia e farò ricorso contro i burocrati che rinnegano il programma" e ancora "Sono anti sistema quindi non posso andare con altre forze e non posso non pensare che acqua, energia, telecomunicazioni non debbano essere gestite dallo Stato. Dentro la mia testa sono ancora movimentista e ribadisco che non lo voglio un movimento addomesticato". Paragone intende dunque restare una piena incarnazione della natura primigenia del Movimento, fedele a quello spirito ribelle e contestatore.
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