Possiamo dire che tutto nacque il 17 maggio del 1990, storica data in cui l’omosessualità venne finalmente rimossa dalla lista della malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie, pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 26 aprile del 2007 l’Unione Europea ha riconosciuto ufficialmente questa data e ha indetto per il 17 maggio, con un’apposita Risoluzione del Parlamento Europeo, la Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia nel territorio di tutti gli Stati membri dell’Unione.
Venne ideata da Louise Georges Tin, curatore del ‘Dictionnaire de l’homophobie’, e la prima di queste giornate ebbe luogo esattamente quindici anni dopo, il 17 maggio del 2005.
Oggi, venerdì 17 maggio 2013, è la nona Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia. Così Latina e Patrizia Fanti, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Latina, vogliono ricordare l’importanza di questa giornata mondiale con un pensiero soprattutto alle nuove generazioni, affinché venga insegnato loro il rispetto dell’altro, a prescindere, ovviamente, dal proprio orientamento sessuale.
“Si leggono sempre più frequentemente sulla stampa nazionale casi di omofobia, conseguenza di una mancata sensibilizzazione su un tema così delicato. Queste sono realtà di cui spesso si preferisce non parlare, ma è necessario invece schierarsi apertamente contro la discriminazione sessuale e contro l’omofobia in genere, perché solo parlandone apertamente si può contribuire a creare una mentalità aperta e democratica verso il rispetto di tutti, a partire proprio dai più giovani.”
Quest’anno ci sono stati già tre omicidi, per non parlare dei sette avvenuti nel 2012, più le aggressioni, i pestaggi e il bullismo.
Oggi sono stati organizzati molti appuntamenti, istituzionali e non. Quello principale, istituzionalmente parlando, è avvenuto a Roma alle 10 di questa mattina: il presidente del Senato, Pietro Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini e la ministra per le Pari Opportunità Josefa Idem, hanno incontrato al Senato i rappresentanti delle associazioni degli omosessuali.
D’effetto la campagna di sensibilizzazione diffusa dall’Arcigay attraverso decine di migliaia di manifesti, cartoline, locandine e magliette con quattro slogan stampati a caratteri cubitali bianchi e neri su sfondo rosso: “Alcune persone sono gay/lesbiche/bisex/trans Fattene una ragione!”
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