Il 22 marzo ricorre la Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’Onu nel 1992. L’attenzione è legata al consumo di acqua, dall’accesso a quella dolce alla sostenibilità degli habitat acquatici. Uno degli obiettivi della Giornata, come riporta SkyTg24, è quello di ispirare l’azione per ottenere acqua e servizi igienici per tutti entro il 2030. Secondo le Nazioni Unite, infatti, 2 miliardi sono le persone che ancora non hanno accesso all’acqua potabile.
Il tema di quest’anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. Sotto la lente d’ingrandimento anche le riserve idriche sotterranee, che rappresentano il 99% delle risorse idriche dolci presenti allo stato liquido. Esse coprono la metà del volume dei prelievi idrici per uso domestico effettuati dalla popolazione globale, e a causa del cambiamento climatico il loro accesso potrebbe diventare sempre più critico.
Secondo una ricerca Ipsos, gli italiani sono tra i cittadini europei a sprecare più acqua. Nella Penisola è infatti di 220 litri il consumo medio personale, mentre di 165 quello medio in Europa. Tuttavia, il 68% degli italiani ritiene che il consumo giornaliero per famiglia sia meno di 100 litri, quando in realtà è di 500. La consapevolezza del problema, però, è aumentata negli ultimi anni: +4% tra gli adulti (25%); +15% tra i giovani (31%).
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